Due ferite al costato e un colpo al cuore, fino alle 5 ha scherzato e mandato foto senza evidenziare comportamenti anomali

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Venerdì 24 Marzo 2017, 05:00
IL DRAMMA
FERMO Dall'ultima notte nel clou della festa cittadina all'abisso della morte. Dal mistero del coltello fresco di acquisto con cui, secondo la policia nacional, si è tolto la vita alle testimonianze sconcertate dei compagni di casa. Sono alcuni degli estremi che si toccano nella misteriosa parabola delle ultime ore di vita di Giacomo Nicolai, lo studente fermano di 24 anni trovato morto a Valencia domenica mattina dai suoi coinquilini, con tre coltellate al petto, tra cui quella fatale che ha lesionato il cuore. Gli estremi si toccano senza però rispondere alle domande cruciali che restano apertissime: qual è stato il motivo scatenante che avrebbe portato Giacomo fino a quel punto? Oppure, se c'è un oppure, quali sono le zone oscure in cui scavare per cercare responsabilità di terzi.
Il rientro dei genitori
Con il passare delle ore, sono filtrate alcune informazioni sull'ultima notte di Giacomo. A Valencia sono i giorni de Las Fallas, festa cittadina di popolo, nella quale si bruciano delle immense sagome di cartone che si preparano durante l'anno, alte anche venti metri, disposte lungo tutta la città. Il punto massimo della settimana è il sabato notte, cioè sabato scorso. È la nit de foc, la notte dei fuochi, in catalano: tutti fuori di casa, paella per tutti, si balla, si beve, si fa festa. Giacomo non si è sottratto: ha fatto nottata come tutti gli studenti del Politecnico di Torino con cui su Erasmuslife.it aveva trovato la casa diventata il suo ultimo domicilio conosciuto in vita.
È stato in un locale
Si sa per certo che è stato in discoteca (gli hanno trovato un sello, un timbro sul braccio) insieme a un ragazzo e una ragazza dai quali si è congedato tra le 4 e le 5 andando a casa. I due hanno tirato l'alba nella vicina spiaggia e per quello che hanno riferito ai militi della policia nacional, Nicolai ha scherzato, mandato foto senza evidenziare comportamenti anomali. Il disastro succede intorno alle 7.30 della domenica mattina: uno dei due coinquilini sente dei gemiti, entra in camera e lo trova senza vita con un coltello piantato nel petto. Arrivano la policia e il medico legale, constatano la morte. Dall'ispezione le tre ferite da taglio sono compatibili con colpi autoinferti: due al costato e uno al cuore. I pareri di agenti e medicono concordano, riferiscono al pubblico ministero che ordina l'autopsia. Emergono particolari anche sull'arma che ha provocato la morte: un comune coltello da cucina, acquistato di recente in un bazar, uno spaccio (è stato trovato lo scontrino). Talmente nuovo che c'era ancora la plastica attaccata a una parte della lama. Non si sa se ad acquistare sia stato Giacomo: parrebbe di sì. Nè risulta che siano state ritrovate sostanze nella camera del ragazzo. Per questo si aspetta la chiusura dell'autopsia con i risultati degli esami istologici.
Inchiesta in fase preliminare
Formalmente, a Valencia, l'inchiesta è ancora in fase preliminare. Il fatto che medico forense e ispettori della policia nacional siano concordi sull'ipotesi del suicidio non chiude affatto il caso. C'è una piega precisa, certo, ma il fascicolo che andrà in mano al fiscal, il pubblico ministero, si potrà dire completo solo con l'informativa della polizia e la relazione dell'anatomopatologo che ha esaminato il cadavere. Dopodiché si deciderà se approfondire o meno. Fonti vicine agli investigatori riferiscono anche alcune impressioni emerse dall'esame delle foto del ritrovamento del corpo senza vita di Giacomo. Un corpo disteso, quasi sorpreso nel sonno da quella fine atroce e a questo punto impensabile.