Distretti fantasma Gli aiuti latitano e il turismo va giù

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Venerdì 21 Luglio 2017, 05:00
IL POST SISMA
ASCOLI Dibattiti, talk, cibo e spettacolo Dopo il danno del terremoto, ecco la beffa dei distretti turistici congelati. Mentre si ricomincia tra mille difficoltà ad analizzare le presenze turistiche sul territorio, sperando in una lenta costante ripresa dopo la mazzata del terremoto, c'è l'ennesimo boccone amaro che istituzioni e aziende picene si ritrovano a dover digerire: dopo un anno dalla loro istituzione, i famosi distretti turistici, ben tre nel territorio ascolano, istituiti in gran fretta per attingere ai promessi finanziamenti, alle agevolazioni e al supporto dei progetti, si ritrovano incagliati e bloccati al punto di partenza. L'ennesima beffa, come detto, dopo il danno del sisma, per quelle zone che dopo aver costituito con tanto di delibere dei Comuni questi nuovi organismi per la ripartenza del turismo si sono ritrovati in ginocchio per le scosse telluriche e hanno visto svanire nel silenzio generale anche le opportunità - promesse prima del terremoto - per risalire la china. Ed ora la protesta si leva dal territorio e finisce in consiglio comunale, attraverso il presidente Marco Fioravanti, che riporta a galla il problema e lo sottopone ai consiglieri per assumere una posizione ufficiale in merito e chiedere a gran voce almeno lo sblocco dei distretti nelle zone colpite dal sisma, tra cui Ascoli e gli altri comuni piceni.
La protesta
«E' paradossale spiega Fioravanti che ci si ritrovi ad un anno di distanza ad un punto di completo stallo sulla questione dei distretti turistici su cui erano riposte molte speranze di Comuni e privati si sono subito attivati e invece ad oggi mancando i decreti attuativi tutto è ancora fermo e ci sono due distorsioni politiche: non esiste che un esecutivo programmi le proprie scelte in base ad un referendum, perché in base a quel referendum con esito contrapposto a quello previsto, si è bloccato tutto il meccanismo di questi distretti che dovevano entrare in un sistema che depotenziava le Regioni e creava una Agenzia nazionale del turismo che poi doveva avere come riferimento gli stessi distretti. Era anche previsto uno sportello sui territori dei distretti per erogare servizi. Bocciato il referendum, si sono bocciati anche i distretti».
Il caso in consiglio
«Qui però, sui territori colpiti dal sisma, questo sistema era fondamentale per poter riprendere il cammino, contando su finanziamenti e agevolazioni previste A questo punto bisogna fare un sforzo straordinario e dare il via libera perlomeno ai distretti di queste zone terremotate, per aiutarle in questo momento così difficile. Quotidianamente mi confronto con le realtà locali, dal settore turistico al commercio e mai come ora c'è bisogno di aiuto Ritengo, a questo punto di dover portare l'attenzione su questo tema quanto prima in consiglio comunale per sollecitare con forza un provvedimento che sblocchi tutta la questione almeno nel Piceno e nelle aree terremotate. Inoltre solleciterò il mio consigliere regionale di riferimento, Leonardi, perché presenti un'interrogazione».
I tre distretti
Dal Piceno, in particolare, lo scorso anno fu immediata e consistente la risposta proprio in merito alla costituzione di questi distretti turistici e alle opportunità che la nuova strategia governativa aveva preannunciato. Addirittura, proprio sul territorio provinciale ascolano si registrò un record nazionale con la costituzione addirittura di tre distretti, considerando che in totale quelli poi autorizzati a livello ministeriale, in tutta Italia, lo scorso anno a luglio, furono 32 e 7 in tutte le Marche. Fu avviato un procedimento per arrivare all'istituzione dei distretti che coinvolse tutte le amministrazioni comunali dei territori che aderirono, con l'obiettivo di coinvolgere imprese di ogni zona inglobata nei vari distretti. Il Comune di Ascoli deliberò la propria adesione a due dei tre distretti, ovvero il Distretto Turistico Marche Sud e il Distretto turistico Marche Picene. Il terzo distretto, denominato Distretto Turistico Piceno, fu creato invece con San Benedetto capofila e tanti altri comuni della costa e dell'entroterra. Poi il lungo silenzio e nessun altra novità in arrivo. Un silenzio che si prolunga ormai da un anno, terremoto incluso. A questo punto, però, le sollecitazioni che arrivano proprio dai territori colpiti, tra quelli inseriti nei vari distretti, sembrano risvegliare la questione tanto da farla riaffiorare, a breve, in sede di consiglio comunale ad Ascoli, come annunciato dal presidente Fioravanti. Certo è che in una fase così difficile, complessa e anche assurda per molte attività e imprese del territorio sia nel settore turistico che in altri settori che hanno ricadute indirette, come il commercio, sentirsi promettere agevolazioni e poi doversi ancora arrangiare come si può per reggere l'urto non deve essere proprio piacevole.
Luca Marcolini
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