MARIA TERESA BIANCIARDI
Ancona
Magra consolazione: Trenitalia sarebbe pronta

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Martedì 28 Giugno 2016, 05:00
MARIA TERESA BIANCIARDI
Ancona
Magra consolazione: Trenitalia sarebbe pronta a rimborsare biglietto per intero ai 300 passeggeri bloccati nell'Intercity 534 da Roma ad Ancona. Restano però rabbia e amarezza per quelle ore buttate alla stazione di Nocera Umbra con un treno veloce che si è fermato all'improvviso e non ha più dato cenni di vita. Restano i nodi di una tratta che continua a essere il peggior incubo dei pendolari marchigiani: 125 chilometri percorsi su un binario unico dove si sommano le carenze infrastrutturali ai guasti dei locomotori. Solo nella scorsa settimana sono stati cancellati sei convogli lungo il percorso che si snoda in poco medo di 300 chilometri, senza contare quelli coinvolti nello sciopero nazionale. Ma ogni giorno è un'incognita, ogni viaggio una scommessa.
Disagi incontrollabili
«La situazione è drammatica», sottolinea l'assessore regionale ai Trasporti, Angelo Sciapichetti che annuncia l'ennesimo pressing al ministero. «Purtroppo in questa situazione la Regione ha le mani legate, in quanto abbiamo competenza solo per il tratto marchigiano. Però bussiamo continuamente al ministero per sollecitare interventi precisi che risolvano una questione che ormai è sfuggita a ogni controllo. Continueremo a farlo e ci faremo sentire». Sciapichetti ha vissuto sulla propria pelle l'attesa snervante del convoglio alla stazione di Ancona: «Una mia parente doveva far ritorno a Roma - sottolinea -: prima hanno comunicato il ritardo di un'ora che poi è lievitato a due fino all'annuncio della cancellazione. Anche questo metodo di informare gli utenti lasciandoli nell'incertezza non va proprio bene».
Il libro nero a Roma
Al Mit la questione è arcinota. Fiumi di inchiostro e chili di carta sono stati consumati dai parlamentari marchigiani per segnalare i disagi infiniti e chiedere al governo un intervento preciso. Interrogazioni al vento. L'onorevole Lodolini ha firmato le ultime dopo i ritardi e le cancellazioni più eclatanti, ma tre anni fa deputati e senatori presentarono all'allora ministro Lupi, il libro nero dai danni provocati dalle ferrovie ai marchigiani costretti a subire uno dei servizi peggiori della storia d'Italia. L'elenco era davvero lunghissimo: si iniziava da «appuntamenti di lavoro mancati ad ore di lavoro perse», a «coincidenze perdute e giornate di lavoro buttate via». Senza contare «le ore di lezioni perse dagli studenti e i disagi dei lavoratori pendolari». Una serie di doglianze rispetto al quale «ci sono stati solo inerzia e silenzio assoluti».
Il raddoppio promesso
Questa linea ferroviaria di ritardo in ritardo, di disagio in disagio, è entrata di diritto nella top ten delle peggiori in Italia. Lo scorso mese di maggio durnate una visita a Fabriano il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini ha messo sul piatto 1 miliardo e 900 milioni di euro per il raddoppio della Falconara-Foligno. Il ministero ha trasmesso alle Camere lo schema di aggiornamento per il 2015 al contratto di programma tra Mit e Rfi (Rete ferroviaria italiana, ndr) con gli investimenti 2012-2016 e proprio in quello schema è stata inserita la possibilità di investire quella cifra sui binari disastrati. L'onorevole Emanuele Lodolini ha spiegato che «sull'utilizzo di quelle risorse, che si deducono dallo schema di aggiornamento, dovranno pronunciarsi le commissioni competenti di Camera e Senato». Ma il viceministro è stato chiaro: la sfida del raddoppio si potrà centrare solo con un patto strettissimo tra Umbria e Marche. Le premesse, per molti servizi, sono state gettate: adesso occorre stringere i tempi per un raddoppio atteso da troppo tempo.
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