LO SFOGO
SPINETOLI «L'azienda Dnp di Colli del Tronto non chiuderà.

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Sabato 11 Marzo 2017, 05:00
LO SFOGO
SPINETOLI «L'azienda Dnp di Colli del Tronto non chiuderà. I miei genitori non avrebbero voluto, in particolare mia madre Antonella». Daniele Diomede, ex team manager della Samb, figlio di Emidio e Antonella Viviani morti sotto il cavalcavia dell'A14, pur distrutto dal dolore per la perdita dei genitori, responsabilmente ha voluto inviare ieri mattina un messaggio di speranza ai cinque dipendenti dell'azienda tessile ancora sconvolti per la tragedia e preoccupati per il loro futuro occupazionale. Un messaggio che Daniele ha dato personalmente presentandosi in fabbrica. «Proprio ieri mattina abbiamo fatto le consegne alle aziende alle quali mamma teneva personalmente e non volevo deluderla» dice affranto.
La volontà
«La Dnp di Colli significa Mimmo e Antonella. Erano loro i pilastri di questa azienda, erano loro che l'avevano costruita e portata avanti in tutti questi anni. Sempre insieme. So perfettamente che è difficile essere alla loro altezza anche perchè io finora non ho seguito direttamente le sorti dell'azienda avendo esercitato un'altra professione, ma vorrei continuare nel solco che hanno tracciato. È difficile, lo so, la strada è tutta in salita e al pensiero mi vengono i brividi ma ho intenzione almeno di provarci. È per questo che ho chiesto la collaborazione di chi finora ci ha lavorato. Speriamo di farcela».
Dolore e preghiera
Daniele Diomede è ancora incredulo perché non sa dare una spiegazione plausibile a una morte così assurda. «Adesso è il momento del dolore e della preghiera, i miei genitori erano molto riservati e religiosi e avrebbero preferito il silenzio. Viviamo questo momento terribile di dolore cercando di farci forza e affrontare la cruda realtà ma ci sarà anche il momento della rabbia perché morire come sono morti loro è inaccettabile. A questo ci penserà il nostro avvocato».
Intanto il pm di Ancona Irene Bilotta ha disposto l'autopsia sui corpi dei coniugi Antonella e Emidio Diomede, di Spinetoli morti giovedì nel crollo del ponte sull'A14. I detriti non hanno sfondato il tettuccio della loro auto, una Nissan, ma la parte anteriore della vettura, che è finita sotto il troncone. Gli airbag si sono aperti, ma per la coppia non c'è stato nulla da fare. Entrambi sono stati subito soccorsi ed estratti dall'auto, e sembra che Emidio Diomede fosse ancora vivo, ma è deceduto subito dopo. I funerali verranno celebrati forse lunedì nella chiesa di San Paolo a Pagliare.
I ricorsi
È molto probabile che i figli di Emidio e Antonella Diomede si costituiranno in giudizio. «Come amministrazione comunale - afferma Alessandro Luciani il sindaco di Spinetoli dove abitavano le vittime - abbiamo dato la nostra disponibilità e se ci sono le condizioni anche noi ci costituiremo in giudizio». «Trovo scandaloso che nel 2017, in piena emergenza terremoto, un ponte in cemento armato possa crollare all'improvviso. Ed è più scandaloso il fatto che quel ponte avesse dei sostegni provvisori. Quel tratto autostradale doveva essere chiuso. Mi informerò con i legali perché la mia intenzione è che il nostro Comune si costituisca parte civile. Saremo al fianco della famiglia», conclude il sindaco di Colli, Andrea Cardilli.
Mario Paci
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