Le vasche da 50 metri quadrati sono destinate a restare sulla carta. Prosegue l'inchiesta della procura

3 Minuti di Lettura
Martedì 25 Aprile 2017, 05:00
LA BEFFA
ANCONA Le piscine da installare all'interno degli stabilimenti balneari di Palombina sono destinate a rimanere una chimera. Almeno per quest'anno. Sembra poco probabile dare inizio ai lavori del piano spiaggia che avrebbe dovuto rivoluzionare il tratto di litoranea compreso tra Collemarino e il confine con Falconara Marittima. Questione di tempi, perché il progetto, non ancora approvato dalla giunta, si realizzi.
Manca quasi un mese all'inizio della stagione estiva e il piano dell'Amministrazione è rimasto sulla carta. Servirebbe un miracolo, con lavori a tempo record di operatori e tecnici, per far sì che a giugno Palombina diventi la spiaggia ricca di servizi e risorse come progettato dagli uffici coordinati dall'assessore Paolo Sediari. Assieme alle piscine potrebbe anche tramontare per la stagione 2017 il prospetto che prevede la realizzazione di un maxi parcheggio, il restyling dei vialetti paralleli alla ferrovia e il potenziamento delle infrastrutture esistenti. Con la riqualificazione degli spazi e dell'attività balneare in standby, torna a galla un problema mai risolto: quello degli sversamenti fognari in mare. Le piscine dovevano essere un'alternativa ai divieti di balneazione per consentire ai fruitori di passare una giornata in spiaggia senza rinunciare all'acqua. Con le vasche out e un'ordinanza che blocca i tuffi anche per 72 ore, si riproporrà la situazione degli ultimi anni?
L'inchiesta sugli sversamenti
Tra l'altro, la questione sversamenti è sbarcata anche in tribunale. Proprio una settimana fa, la procura ha imposto il sequestro probatorio dello scolmatore a pochi passi dallo stabilimento Ondanomala per verificare presunte irregolarità strutturali. Il canale fognario è ancora stretto dai sigilli posti dai carabinieri forestali. Ma le grane del litorale sabbioso non finiscono qui. Non sono finiti i controlli da parte degli agenti della Polizia Municipale, intervenuti in spiaggia a metà aprile per setacciare gli stabilimenti balneari e scovare abusi edilizi. Il ritorno degli agenti è atteso per l'8 maggio. Insomma, con l'estate alle porte, le aspettative per una stagione che doveva imboccare la strada del rilancio per Palombina sembrano essere state disattese. A meno che non ci siano colpi di scena dell'ultimo minuto, le speranze di trasformare il litorale in una piccola Rimini dovranno essere rimandate al 2018. Le ambizioni, comunque, rimangono. La più grande è rappresentata da quella che doveva essere l'antidoto per i divieti di balneazione. Per salvaguardare la salute delle persone e sopperire all'apertura degli scolmatori in caso di piogge abbondanti, gli stabilimenti hanno pensato di dotarsi di piscine. Il progetto, concordato con l'assessore all'Urbanistica, prevede la possibilità di installare delle vasche della grandezza di 50 metri quadrati dove poter svolgere attività connesse alla stagione estiva. Basterebbe un mese per installarle, se solo la burocrazia lo consentisse. Due esercenti attigui avranno l'opportunità di costruire una piscina comune, ovviamente raddoppiando le misure standard. In questa maniera, se ci dovessero essere gli sversamenti, gli amanti di Palombina non rinuncerebbero a correre in spiaggia.
Il nodo parcheggi
Il potenziamento dei servizi passa anche attraverso il capitolo parcheggi. In previsione c'è la realizzazione di un parking a raso nei pressi del complesso commerciale di Collemarino, a pochi metri dal passaggio sopraelevato che conduce al mare. 125 i posteggi che erano stati annunciati. Negli accordi tra il Comune e gli operatori, c'è anche spazio per la riqualificazione dei bagni e dei camminamenti pedonali a ridosso della ferrovia. La manutenzione dei sottopassi sarebbe affidata agli operatori balneari (32 fanno capo alla Coba, Cooperativa bagnini) così come il potenziamento dei bus navetta.