Le attività legate al food saranno ospitate negli spazi al pianterreno dell'ala rivolta verso Porta Pia Laboratori didattici e spazi creativi

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Venerdì 22 Settembre 2017, 05:00
IL RESTAURO
ANCONA Tempo due anni e mezzo e la Mole non sarà più un pentagono incompiuto, in parte rifatto e in parte no. Il restyling del perimetro dell'ex Lazzaretto sarà completato entro la primavera del 2020, se verranno rispettati i tempi previsti dopo che la giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi il progetto definitivo del secondo lotto di recupero del complesso monumentale, relativo al lato verso terra e a quello che guarda Porta Pia. Si tratta del terzo intervento, quello più importante e significativo, per un importo di 7,84 milioni, di un'operazione finanziata dal ministero delle Infrastrutture con 8,77 milioni dei fondi del Piano nazionale delle città.
Il percorso di marciaronda
I primi due interventi, lavori di scavo e demolizione e il recupero del percorso di marciaronda nel tratto del rivellino, sono stati già completati, con tanto di certificati di regolare esecuzione. Adesso si parte con il grosso dei lavori destinati a trasformare la Mole in un polo dell'arte e del food, con nuovi spazi espositivi, laboratori didattici e per la creatività, ma anche un bar e un ristorante per migliorare l'offerta per i visitatori delle mostre e i turisti.
Il bando per la gara europea
La convenzione stipulata dal Comune con il Mit prevede che il restauro dei due lati mancanti venga completato in 720 giorni lavorativi dalla consegna dei lavori. Passata la delibera in giunta, ora sarà indetto il bando, con una gara europea, per l'affidamento delle opere architettoniche, strutturali e impiantistiche per le parti non ancora restaurate.
«Abbiamo approvato un progetto molto complesso - spiega l'assessore ai Lavori Pubblici Paolo Manarini -, con centinaia di tavole, al quale hanno lavorato anche le migliori professionalità interne alla nostra amministrazione. D'altra parte la Mole è un edificio di importanza fondamentale, destinato a svolgere un ruolo di caratterizzazione della città, grazie anche alle nuove destinazioni d'uso previste con la variante al Prg. È il monumento che rappresenta di più Ancona anche a livello internazionale, per la sua posizione, il volume imponente e le origini che rimandano a un architetto come il Vanvitelli».
Per assegnare l'appalto con gara europea, spiega Manarini, «ci vorranno 3 o 4 mesi, e altri 30 giorni serviranno per le verifiche dei requisiti. Per cui contiamo di consegnare i lavori nel giro di 4 o 5 mesi». Da lì decorrerà il temine di 720 giorni per completare le opere, per cui il restyling dovrebbe essere completato nei primi mesi del 2020. Il progetto esecutivo sulle strutture, che prevede il rinforzo delle parti in muratura, di solai e scale, ma anche un miglioramento della resistenza sismica della struttura, è firmato dall'ingegner Luigino Dezi, ordinario di Ingegneria Civile, Edile e Architettura all'Università Politecnica delle Marche. La progettazione dell'impiantistica è stata affidata a una società specializzata esterna, mentre la parte architettonica è stata curata dai tecnici del Comune, lo staff guidato dall'architetto Patrizia Piattelletti che aveva già redatto il progetto di massima grazie al quale sono stati assegnati ad Ancona i fondi ministeriali.
Le porte e l'area del tempietto
Il lotto del restyling dell'ex Lazzaretto riguarda l'ala verso terra, a destra del Mandracchio, e il lato di Porta Pia, per un totale di 5.800 metri quadrati sugli oltre 17 mila metri quadrati totali del complesso monumentale progettato dal Vanvitelli. Il progetto prevede anche una rivisitazione della corte perimetrale per altri 6mila metri quadrati, il restauro di alcune porte (una con affaccio sul mare e l'altra verso il circolo velico Stamura) e la sistemazione dell'area del tempietto, nella corte di 2.500 metri quadrati.