Arriva la grande moschea riunirà i tre centri islamici

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Giovedì 23 Marzo 2017, 05:00
LA CITTÀ
ANCONA Un'unica moschea alla Palombella, a pochi passi dalla stazione ferroviaria dove riunire gli attuali tre centri islamici presenti in via Dalmazia e alla Baraccola. L'ipotesi dell'unificazione delle realtà islamiche cittadine è stata portata all'attenzione del consiglio comunale da Tommaso Sanna, capogruppo Udc, che ha rivolto un'interrogazione all'assessore alla sicurezza Stefano Foresi. «La centralizzazione è un nostro obiettivo concreto» afferma Mohamed Nour Dachan, Iman di Ancona.
La domanda
«Mi risulta che in un capannone nella zona della stazione ferroviaria verrà realizzata una moschea dove saranno riuniti i tre centri culturali islamici e la scuola coranica. L'immobile sarebbe già stato acquisito. Il Comune è in grado di garantire un livello di sicurezza tale da non urtare la sensibilità della città?». «Non sono a conoscenza della compravendita di questo capannone - ha risposto al microfono l'assessore Foresi - Con le attuali tre moschee, due in via Dalmazia e l'altra in via Di Vittorio alla Baraccola, non ci sono mai stati problemi di sicurezza. Con l'amministrazione da anni è stato avviato un rapporto di collaborazione e anche recentemente io e il sindaco abbiamo partecipato a un incontro in uno dei due centri di via Dalmazia». A margine dei lavori a Palazzo degli Anziani il consigliere Sanna ha poi sottolineato di aver voluto porre l'attenzione sulla questione «sul fronte della sicurezza, fermo restando il rispetto delle culture - ha sottolineato il rappresentante dell'Udc - perché una elevata concentrazione di fedeli potrebbe comportare delle difficoltà in una zona della città già problematica».
Il quartiere
«In questi giorni ho raccolto la preoccupazione di numerosi residenti tra gli Archi e il Piano che sono venuti a conoscenza di questa ipotesi di realizzare un'unica moschea della città - ha aggiunto il consigliere Sanna - Parlando con chi abita in queste zone è emersa in particolare la preoccupazione magari di veder accentuati alcuni problemi in una porzione del capoluogo dove c'è convivenza ma non mancano i problemi d'integrazione». La zona del Piano-Archi è infatti l'area dove più di tutti la presenza straniera si fa sentire. Lo dicono i numeri: un abitante su quattro è immigrato, un commerciante su due non ha origini italiane. In quattro anni (dal 2011 al 2015) la popolazione extracomunitaria è aumentata dal 12%. In questi anni si sono svolte diverse iniziative mirate ad aumentare l'integrazione anche se il fronte sicurezza, pur a fronte di controlli e interventi, è una questione spinosa.
L'assessore
«Con i tre centri islamici in questi anni non c'è stato alcun problema sul fronte della sicurezza - ha ribadito successivamente l'assessore Foresi - È vero che i residenti di via Dalmazia si sono in alcuni casi lamentati, magari per l'affollamento in strada dopo la preghiera della sera, ma sul fronte dell'ordine pubblico tutto si è sempre svolto senza problemi. Questo grazie anche a persone come Dachan e ai responsabili degli altri due centri islamici riconosciuti come persone carismatiche e seguite dai fedeli. Personalmente ho partecipato anche recentemente a un incontro in via Dalmazia e in questi anni - sottolinea Foresi - sono state diverse le occasioni di confronto. Un unico centro islamico nella zona della stazione? Se questa ipotesi diventerà una realtà, il Comune, per quelle che sono le sue competenze, aumenterà il livello di attenzione e di controllo. Fermo restando che chiederemo anche alle altre forze di polizia, con cui c'è un'ottima sinergia, di rafforzare i controlli per garantire la sicurezza in zona».