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Lunedì 26 Giugno 2017, 05:00
L'EMERGENZA
ANCONA Un caldo da svenire. Una cappa insopportabile. Poi la perturbazione improvvisa, con tanto di piogge e grandinate che hanno fatto da sfondo alla grande fuga dalle spiagge, accompagnata da lunghe code di rientro e una serie di incidenti per l'asfalto viscido. Allagamenti anche nell'entroterra, e paura per alcuni alberi caudti sulle auto a Osimo (dove una ragazza è uscita illesa) e a Senigallia.
Il crollo delle temperature
Una domenica pazza, cominciata all'insegna di un'afa insostenibile, con 28 gradi già alle 8 del mattino che all'ora di pranzo sono diventati 34, anche se la temperatura percepita - complice l'elevato tasso di umidità - ha toccato i 38 gradi. Poi, nel secondo pomeriggio, il maltempo e il repentino crollo della colonnina di mercurio fino a 26 gradi, scesi a 21 nella notte. Bye bye Caronte. L'anticiclone africano, che ha fatto scoppiare l'estate più torrida all'improvviso, ormai è un ricordo. Meglio così perché se avesse continuato a insistere sull'Italia, le strutture ospedaliere anconetane avrebbero rischiato il collasso. Nell'ultima domenica di giugno il capoluogo dorico era stato inserito tra le 10 città italiane col bollino rosso (livello d'allerta 3) e puntualmente le previsioni sono state rispettate. Molti hanno dribblato il caldo record riversandosi sulle spiagge, da cui però sono dovuti scappare quando all'orizzonte sono comparsi nuvoloni carichi d'acqua.
I soccorsi
Ma per chi è rimasto a casa o al lavoro senza condizionatore, la domenica è stata un incubo. Come lo è stato per la centrale operativa del 118, dove i telefoni (oltre all'aria) erano bollenti: centinaia le richieste d'aiuto, molte delle quali per malesseri o patologie legate al caldo, per fortuna senza situazioni di emergenza. L'ondata di calore eccezionale ha rischiato di mandare in crisi i punti di primo soccorso di Torrette e dell'Inrca. La giornata più critica è stata quella di venerdì, ma anche ieri sono stati numerosi gli accessi, in particolare nella fascia tra mezzogiorno e le 15: segno che il caldo ha inciso in pazienti affetti da determinate patologie. Alle ore 17 si contavano 98 accessi al pronto soccorso di Torrette. «Siamo comunque in linea con le domeniche estive, dove in genere si ha un aumento del 10% degli accessi rispetto alla media stagionale» spiega Aldo Salvi, direttore del reparto Pronto Soccorso e Medicina d'urgenza degli Ospedali riuniti di Torrette. Eppure si sono allungati a dismisura i tempi d'attesa, in media di 66 minuti, ma fino a 2 ore per i codici verdi.
Le attese
Alle 14 l'attesa era di due ore e mezza per i verdi e fino a 4 ore per i codici bianchi. Tutto questo nonostante l'azienda Ospedali Riuniti abbia predisposto un piano ad hoc per l'emergenza caldo, con una équipe medica piena al Pronto soccorso e un medico di Medicina d'urgenza disponibile per eventuali criticità e con l'aggiunta di 4-5 posti letto per l'osservazione breve. All'Inrca, invece, la situazione è più complicata perché i posti letto sono esauriti e gli accessi al punto di pronto intervento nel weekend sono aumentati del 20 per cento, in media 40 al giorno, anche se ieri sono scesi a una quindicina. «Venerdì è stato il giorno più critico, ma ora stiamo smaltendo» spiega Fabio Salvi, dirigente medico del reparto di Geriatria e Accettazione geriatrica d'urgenza. Insomma, l'emergenza sembra ormai rientrata, grazie anche al brusco calo delle temperature che in settimana sono destinate ad abbassarsi ulteriormente grazie all'arrivo del ciclone Circe.