Alla fine, ad avere la peggio sono state una donna di 35 anni e sua figlia di 13,

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Martedì 30 Maggio 2017, 05:00
Alla fine, ad avere la peggio sono state una donna di 35 anni e sua figlia di 13, rimaste leggermente contuse dal parapiglia scatenatosi. L'adulta è finita al pronto soccorso di Torrette, la minore a quello del Salesi. A trasportarle, i volontari della Croce Gialla. Tempo due ore e i militi, assieme alla polizia, hanno dovuto raggiungere piazza Ugo Bassi. Altri minuti di follia. Altro alcool a rendere incandescenti gli animi. È stata una sorta di vendetta privata a veicolare la violenza all'interno di un appartamento abitato da tre romeni, tutti operai e colleghi. Secondo una primissima ricostruzione, due di questi, padre e figlio di 53 e 26 anni, avrebbero inizialmente aggredito il terzo coinquilino per futili motivi, dopo aver esagerato con la birra. L'uomo, per rispondere all'affronto, avrebbe chiamato i rinforzi. Arrivati a casa, l'esplosione di un vero e proprio caos con pugni da una parte e calci dall'altra.
Il vetro frantumato
Il 26enne si sarebbe ferito al braccio, dopo aver frantumato il vetro di una finestra. Al padre non è andata meglio. Sarebbe, infatti, stato preso a schiaffoni. Dulcis in fundo, gli sarebbe anche arrivato il colpo di una mazza da baseball in testa. Quando gli agenti sono arrivati in casa non hanno trovato i presunti assalitori. Tutti spariti. Il blitz è stato eseguito dove aver trovato il 26enne barcollante per strada con il braccio insanguinato. Girovagava alla ricerca di una farmacia aperta per comprare delle garze. Nell'abitazione, i poliziotti hanno trovato una situazione caotica e il terzo coinquilino appisolato nel suo letto. Ovunque erano sparse bottiglie e lattine di birra, simbolo di una serata passata ai limiti dello sballo. Per l'operaio ferito e il 53enne, necessario il trasporto al pronto soccorso di Torrette. Fino a ieri, alla Questura non risultavano querele.
Federica Serfilippi
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