Così i ladri rubarono ad Amsterdam
i 2 Van Gogh ritrovati a Napoli

Così i ladri rubarono ad Amsterdam i 2 Van Gogh ritrovati a Napoli
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Venerdì 30 Settembre 2016, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 11:13
Otto dicembre 2002: nella centrale di polizia di Amsterdam il telefono è squillato qualche minuto prima delle 8 di ieri. A chiamare è un trafelato guardiano del museo Vincent Van Gogh, uno degli artisti più amati e ammirati del mondo, che urla: «Accorrete, sono entrati nell'edificio, c'è stato un furto». Dal museo-fortezza, che riunisce la più importante collezione delle opere del grande maestro olandese, sono stati sottratti due capolavori: «La spiaggia di Scheveningen con tempo di tempesta» del 1882 e «L'uscita della Chiesa riformata di Neunen» del 1884.

Ufficialmente le due tele valgono «diversi milioni di euro» ma di fatto si tratta di capolavori insostituibili che racchiudono il talento e la magia dell'autore dei «Girasoli» e dei «Mangiatori di patate». E per il museo, ad aggravare il danno c'è il fatto che i due quadri non erano coperti da un'assicurazione. Qui, un clamoroso furto avvenne nel '91, quando furono rubate venti opere del maestro olandese. Il valore vero delle tele rimane comunque tutto artistico: basti pensare alla spiaggia olandese di Scheveningen, vicino ad Amsterdam, dove l'autore ha dovuto combattere contro gli elementi della natura per riportarli sulla tela: il vento impetuoso, la sabbia che turbina nell'aria e che si attacca agli oli bagnati e ne raschia il colore. La tela che rappresenta la piccola chiesa di Neunen ha poi un grande valore nel novero della produzione di Van Gogh: illustra infatti il luogo di culto dove officiava il padre dell'artista, un pastore protestante.

Alla polizia di Amsterdam, la telefonata giunta dal museo ha l'effetto di una bomba che ha subito messo in moto ispettori e agenti: «Avevamo la sensazione che in quei primi momenti ci fosse la possibilità di catturali nei pressi del museo o persino dentro l'edificio», ha ammesso Remco Gerretsen, portavoce della polizia di Amsterdam. Ma i ladri si erano già volatilizzati, agevolati dalla piccola dimensione delle tele: "La chiesa riformata" ha un formato di 41x32 cm e "Scheveningen" di 34x51. Secondo i primi accertamenti, i malviventi sono entrati dalla struttura di vetro del tetto del museo e hanno lasciato solo qualche traccia: una scala appoggiata a uno dei muri dell'edificio, una corda pendente, una finestra rotta e, a qualche chilometro di distanza, una macchina abbandonata sulla quale sono in corso i rilevamenti della scientifica. Il direttore del museo è formale: «Il sistema tecnico d'allarme, il personale e la polizia hanno reagito molto rapidamente».

L'edificio è in permanenza controllato da guardie non armate.
Per la polizia il furto è avvenuto tra le 6 e le 8. Il personale del museo e gli agenti accorsi hanno dichiarato di aver avuto la sensazione che alle 8 i ladri fossero ancora nelle vicinanze. Di certo per la polizia olandese il furto di ieri non ci voleva. Domenica, in un negozio di Amsterdam, è stato rubato un diamante grezzo, il Lucullan di 181 carati. Poche ore dopo è poi avvenuto il maxi-colpo di diamanti e gioielli al Museon dell'Aia, un centro di scienze e antropologia. Il furto dad Amsterdam conferma che Van Gogh è uno dei beniamini dei ladri d'arte anche se, come avvenne nel 1991.
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