Piazza Cavour fa una vera e propria disamina del bacio perchè, per dirla con gli 'ermellini', «la natura di atto sessuale del bacio sulla guancia non è affatto scontata (chè anzi il bacio sulla guancia è, secondo consuetudine, percepito come manifestazione di affetto o dato in segno di saluto)». Si deve quindi valutare la «circostanza concreta del caso», osservano i supremi giudici. «Ognuno infatti vede che una cosa è baciare repentinamente (ma puramente e semplicemente) una persona sulla guancia, altra è - per esempio - baciare un'alunna in luoghi appartati, trattenendola per i fianchi, chiedendole di essere baciati e rivolgendole apprezzamenti per il suo aspetto fisico, o il bacio sulla guancia dato nel tentativo di raggiungere la bocca».
Nel caso in questione, la Cassazione dice che «non vi è dubbio che il semplice e fugace bacio sulla guancia, dato senza alcuna interferenza nella sfera sessuale della vittima, non possa essere oggettivamente considerato come 'atto sessuale' alla stregua del significato 'sociale' che al gesto dell'imputato può essere oggettivamente attribuito».
Da qui la riqualificazione del reato in violenza privata e il rinvio del caso alla Corte di appello di Lecce che dovrà ricalcolare la condanna per il bacio scoccato sulla guancia ad una studentessa di quindici anni. Bocciata invece la parte del ricorso sulla mancata concessione delle attenuanti generiche.