Whirlpool, accordo con i turchi di Arcelik. Svolta nel business europeo dei grandi elettrodomestici

Whirlpool, accordo con i turchi di Arcelik. Svolta nel business europeo dei grandi elettrodomestici
Whirlpool, accordo con i turchi di Arcelik. Svolta nel business europeo dei grandi elettrodomestici
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Martedì 17 Gennaio 2023, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 13:52

ANCONA- Nasce una nuova società costituita al 75% dai turchi di Arcelik A.Ş e per il restante 25% dagli americani di Whirlpool per il business europeo dei grandi elettrodomestici e quindi una piattaforma europea di grandi elettrodomestici da oltre 6 miliardi di euro di fatturato, con oltre 200 milioni di euro di sinergie sui costi. 

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L'annuncio

Lo ha annunciato oggi la multinazionale americana che ha, così, concluso la revisione strategica della propria attività di business in Europa, Medio Oriente e Africa (Eema), raggiungendo l'accordo di conferimento definitivo con Arcelik A.Ş, che accelera significativamente la trasformazione del portfolio di Whirlpool. Sulla base dei termini dell'accordo, Whirlpool contribuirà con il proprio business europeo di grandi elettrodomestici (marchi Whirlpool, Hotpoint(2), Bauknecht e Indesit) e Arcelik contribuirà con le proprie attività di elettrodomestici, elettronica di consumo, climatizzazione e piccoli elettrodomestici, alla creazione di una nuova realtà aziendale di cui Whirlpool deterrà il 25% e Arcelik il 75%. Separatamente, Whirlpool ha raggiunto un accordo di principio per la vendita e trasferimento delle proprie attività in Medio Oriente e Africa ad Arcelik. Whirlpool continuerà a detenere la proprietà delle attività inerenti al business Emea di piccoli elettrodomestici KitchenAid. La transazione dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2023.

Il bonus

Poche ore prima di ufficializzare la nascita di una nuova società con Arcelor per la gestione dell'area Emea, Whirlpool aveva comunicato ai sindacati la disponibilità ad erogare una soma pari a 300 euro per ogni dipendente in Italia (sono circa 5.000). Si tratta di un 'flexible benefit' (senza trattenute contributive e fiscali). L'azienda ha informato i segretari nazionali di Fim-Fiom-Uilm, a fronte di una richiesta del coordinamento sindacale nazionale avanzata il 12 dicembre e ribadita in un incontro l'11 gennaio, «per difendere il potere d'acquisto dei dipendenti a causa del caro vita e dell'utilizzo della cassa integrazione». Se non ci saranno anticipazioni dovute all'annuncio della multinazionale americana di aver concluso la revisione strategica della propria attività di business in Europa, Medio Oriente e Africa (Emea), l'argomento sarà discusso con i sindacati venerdì 3 febbraio nell'ambito del coordinamento nazionale. «Anche in quell'occasione ribadiremo che il mantenimento occupazionale e industriale in Italia, qualunque siano le ricadute della decisione del board americano, è per noi la priorità per affrontare il confronto» il commento dei sindacati, che chiedono anche l'intervento del Ministero ex Mise.