Terremoto, lo sciame sismico prosegue
Ancora tanta paura ad Arquata del Tronto

Terremoto, lo sciame sismico prosegue Ancora tanta paura ad Arquata del Tronto
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Martedì 30 Agosto 2016, 19:35 - Ultimo aggiornamento: 22:54

ARQUATA DEL TRONTO - E' uno sciame sismico che prosegue senza interruzioni e che continua a tenere in forte apprensione tutta la zona. Anche oggi altre scosse, altre paure e il timore che questa sensazione possa durare a lungo. Per fortuna le scosse non sono state come quelle dell'altro giorno (magnitudo 4.4 registrata alle 17:55) con epicentro nella provincia di Ascoli Piceno (Arquata, Montegallo) e con i vigili del fuoco di Ascoli Piceno che hanno compiuto un sopralluogo in elicottero nell'area di Comunanza, da dove sono giunte vari chiamate con richieste di informazioni alla Sala operativa regionale di Protezione civile e ai centralini dei pompieri.

 
«Ringraziamo il Papa e lo aspettiamo». Con queste parole il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, ha concluso i funerali delle vittime del terremoto che si sono celebrati tra la pioggia, in una tensostruttura, alla presenza delle massime autorità dello Stato. Anche il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha voluto essere presente ai funerali delle vittime del terremoto ad Amatrice. Un modo per essere vicino alla popolazione locale colpita dal sisma che ha tragicamente accomunato Marche e Lazio. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a conclusione dei funerali delle 37 vittime ad Amatrice si è soffermato nella tensostruttura a confortare i familiari delle vittime del terremoto.

  Continua a diminuire il numero delle repliche del terremoto di magnitudo 6.0 che alle 03:36 del 24 agosto ha colpito il reatino. Si riduce anche l'intensità, tanto che, delle oltre 2.500 repliche registrate dalla Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), nelle ultime ore sono state pochissime le scosse di magnitudo superiore a 3,0. È un andamento in linea con i modelli teorici utilizzati dai sismologi, ma non è un elemento sufficiente per escludere il rischio di nuove forti scosse. «Continuiamo a monitorare costantemente la situazione», ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell'Ingv. «A sei giorni dal terremoto l'andamento delle repliche si è ridotto come numero e come energia rilasciata, secondo il trend atteso, ma non si possono escludere eventuali variazioni».

Sulla base dei dati registrati dall'Ingv l'intensità delle repliche si è infatti finora progressivamente ridotta, tanto che dalle 19.00 del 29 agosto i terremoti di magnitudo maggiore di 3.0 sono stati due, localizzati nelle province provincia di Perugia e di Macerata. Secondo i modelli teorici «ci aspettiamo che il numero delle scosse tenda a decrescere, ma non sappiamo in che tempi perchè su finestre temporali più lunghe il loro numero potrebbe tornare a aumentare», ha rilevato un altro sismologo dell'Ingv, Massimo Cocco. «Non è invece possibile dire nulla - ha rilevato - sulla diminuzione della magnitudo perchè non si può escludere che forti scosse possano avvenire anche a distanza di tempo». Delle oltre 2.500 repliche finora registrate, 129 sono state di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 12 di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 e una di magnitudo maggiore di 5.0, ossia il terremoto di magnitudo 5.4 registrato alle 4:33 del 24 agosto nella zona di Norcia.

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