Nas e mense scolastiche: 37 chiuse
in un anno. Il caso delle Marche

Nas e mense scolastiche: 37 chiuse in un anno. Il caso delle Marche
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Lunedì 20 Giugno 2016, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 15:39

ROMA - Un rapporto preoccupante è stato presentato oggi al Ministero della Salute. Riso "che sa di colla", improbabili frittate "dal fondo verde", yogurt dal sapore "strano", pane "di marmo" o con la muffa, animaletti nell'insalata. Per verificare la qualità e la sicurezza dei pasti serviti, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha disposto verifiche a campione dei Nas. Ebbene, i Carabinieri della salute nell'anno scolastico 2015-16 hanno eseguito 2.678 controlli, con 670 strutture risultate non conformi: in pratica una su quattro.



Dopo le verifiche, 37 mense sono state chiuse (1,4%), sono state disposte 164 sanzioni penali e 764 amministrative (per complessivi 491.498 euro), con il sequestro di 4.264 kg di «alimenti in cattivo stato di conservazione, alterati» o con problemi di tracciabilità ed etichettatura. Insomma cibi vecchi, scaduti, alterati o di incerta origine, congelati e spacciati per freschi, di qualità inferiore o che di biologico avevano solo il nome; ma anche mense con incrostazioni, muffe, piani di lavoro sudici e strutture in cui non era rispettato il divieto di fumo. Questo il bilancio dell'attività svolta dai Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità nelle mense scolastiche di tutta la Penisola, illustrato a Roma in un incontro al ministero della Salute. Tirando le somme, in seguito ai controlli dei Nas sono stati disposti chiusure e sequestri per un valore immobiliare complessivo di circa 13 milioni di euro. I Nas hanno fatto un raffronto sui controlli eseguiti dal 2014 al 2016, segnalando un forte aumento delle verifiche. Fra le principali violazioni penali contestate a livello nazionale nell'anno scolastico appena concluso, spiccano le frodi in pubbliche forniture (58), il commercio di alimenti nocivi (23), ma anche gli alimenti in cattivo stato di conservazione (10) e le omissioni e abusi in atti d'ufficio (10).

I casi. Il Nas di Napoli, dopo una presunta tossinfezione alimentare, ha denunciato l'amministratore di una ditta appaltatrice del servizio di refezione scolastica per aver somministrato alimenti alterati o nocivi. Mentre il Nas di Milano ha sequestrato presso il centro cottura di una scuola elementare 36.500 pezzi, tra cui piatti fondi, usati per il servizio di ristorazione scolastica, che contenevano un additivo vietato (fluororato).

Nel capitolo 'falso bio', il Nas di Brescia ha denunciato il responsabile di una società fornitrice del confezionamento dei pasti destinati a una scuola materna, che forniva alimenti da agricoltura tradizionale anziché quelli biologici previsti dal capitolato. Mentre il Nas di Ancona ha scoperto che in un istituto agli studenti venivano serviti alimenti 'spacciatì per freschi: acquistati in prossimità della scadenza, venivano congelati, rietichettati e forniti alla mensa come freschi. Non solo.

I controlli hanno portato a scoprire anche (a Cagliari) 6 insegnanti di una scuola dell'infanzia che esercitavano senza titolo abilitante, mentre il Nas di Firenze ha scoperto aziende che fornivano prodotti di qualità inferiore a quella del capitolato d'appalto, come olio extravergine di provenienza comunitaria e non nazionale, pollo di classe B e non di classe A. Allarmanti, infine, anche le scoperte del Nas di Perugia che ha messo in luce la somministrazione ai bambini di alimenti pericolosi per la salute pubblica, fra cui prosciutto cotto e frittata contaminati da listeria e stafilococchi, yogurt scaduto e pane con muffa.

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