Mastrovincenzo (Pd) interroga Acquaroli: «​Casa del mutilato di Ancona, perché la Giunta regionale ha deciso di vendere? »

Mastrovincenzo: « Casa del mutilato di Ancona, perchP la Giunta Acquaroli ha deciso di vendere? »
Mastrovincenzo: «​Casa del mutilato di Ancona, perchP la Giunta Acquaroli ha deciso di vendere? »
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 16:26

Il Corriere Adriatico, il 24 novembre scorso, ha pubblicato un articolo in cui si annunciava che la Casa del Mutilato, palazzo storico di Ancona progettato nel 1938, di proprietà della Regione e per tanti anni sede del Consiglio Regionale, sarà venduto a imprenditori privati per un importo di 1.700.000 euro: il 30 ottobre sarebbe stato firmato un compromesso e l’intenzione degli acquirenti è quella di realizzarci un hotel di lusso. «La Casa del Mutilato - sottolinea il consigliere regionale  dem Antonio Mastrovincenzo - rappresenta per il capoluogo e per tutto la Regione un patrimonio storico, monumentale e artistico importantissimo. Nella scorsa Legislatura, a fine 2019, l’Amministrazione di centrosinistra aveva sottoscritto un accordo con l’allora ASUR con cui si prevedeva una permuta immobiliare con due padiglioni di proprietà ASUR».

Due interrogazioni

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico, nel corso di questa Legislatura, «ha presentato due interrogazioni, primo firmatario Fabrizio Cesetti, per sapere se era intenzione dell'attuale Giunta confermare quelle indicazioni e se era stato dato seguito a quanto disposto nel 2019. Alla prima interrogazione, nel 2020, l'allora assessore Castelli, dichiarò che non ci sarebbero state revoche né ripensamenti rispetto a quanto disposto e che non c’erano motivi per cambiare rotta. Alla seconda interrogazione, nel 2022, l'assessore Brandoni rispose che era stata modificata la precedente scelta annunciando l'obiettivo di far diventare la Casa del Mutilato, sede unica delle più importanti istituzioni culturali della nostra Regione (FORM, AMAT, Consorzio Marche Spettacolo e Fondazione Marche Cultura), ipotesi che comunque fu apprezzata dal Gruppo del Partito Democratico.

Ora invece apprendiamo di questo nuovo repentino, inaspettato e radicale cambio di prospettiva».

L'ultima interrogazione

E per questo stamattina «ho depositato una interrogazione a risposta immediata a cui sarà data risposta in Aula martedì prossimo, con cui chiedo conto di questa scelta - conclude Mastrovincenzo - Una scelta che, tra l’altro, è stata fortemente contestata dal Comitato “Storia e cultura linfa della città”, che da anni chiedeva che l’edificio storico rimanesse proprietà della Pubblica Amministrazione o quantomeno mantenesse una funzione pubblica. Attendiamo di conoscere le motivazioni che hanno portato a questa decisione, augurandoci intanto che tutte le procedure siano state rispettate. C’è stata l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche che, negli anni scorsi, aveva stabilito la fruibilità pubblica delle parti dell'edificio particolarmente rappresentative? È stato espletato un regolare bando pubblico per l’individuazione dei soggetti privati a cui vendere? Sono interrogativi a cui chiederemo risposte certe ribadendo che memoria, storia e cultura non possono essere messe a rischio da scelte di tipo commerciale».  

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