ANCONA - Passaggio di testimone al vertice del Centro regionale trapianti. Dopo 11 anni, la dottoressa Francesca De Pace - in pensione dal 30 dicembre - lascerà il posto di guida al suo vice Benedetto Marini, dirigente medico anestesista rianimatore dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche. A farlo sapere è l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, ricordando come «la dottoressa De Pace abbia diretto il Crt dal 2012 con professionalità ed abnegazione».
La conferma
E per questo, nonostante il cambio di colore politico in Regione si sia tradotto in una rivoluzione interna alla sanità - con svariate teste coronate rotolate - De Pace era stata riconfermata dalla giunta Acquaroli e lasciata saldamente al timone del Centro trapianti.
La scelta
In particolare, nel coordinamento locale di procurement di organi e tessuti, avendo anche sostituito, durante i periodi di assenza, il coordinatore locale. Dal 2013 svolge funzioni di sostituto del coordinatore del Crt Marche. «In considerazione della scadenza del mandato e del pensionamento della dottoressa De Pace - spiega Saltamartini - si è reso necessario procedere all’individuazione di un professionista con esperienza, professionalità e qualità umane, indispensabili in un ambito nel quale aspetti psicologici e procedure operative sono strettamente connessi. La figura che meglio riassume queste caratteristiche è quella del dottor Marini». Ora per lui inizia un nuovo capitolo alla guida di una macchina molto ben avviata.
«Un'ottima scelta - il commento di De Pace - per i titoli e per la sua etica professionale in un ruolo che richiede un impegno h24 e grande capacità di relazione. Sono stati anni bellissimi (e molto pesanti) che ci hanno premiato con risultati straordinari, quest’anno migliori di quelli già eccellenti dell'anno scorso: insieme alla Toscana, siamo primi per donatori segnalati». Un ringraziamento la dottoressa lo rivolge in particolare «alle tre infermiere che mi hanno costantemente aiutato in questi anni: Antonella Recchioni, Katia Cacciani e Libera Lombardi. Tre professioniste il cui ruolo andrebbe ancora più valorizzato», l’auspicio.