ANCONA - Se il fattore sole non tradisce le attese degli operatori del turismo, i ponti della Festa della Liberazione e del 1° Maggio nelle Marche dovrebbero andare a gonfie vele. Sulla costa, l’appeal di una prima timida abbronzatura si traduce con il pienone e, nell’entroterra, funziona benissimo il binomio natura e cultura. Una positiva «fiebbre da ponte», la chiama la Confesercenti che prevede un tasso di saturazione che supera di ben 8 punti quello raggiunto nel 2019 e posiziona l’Italia Centrale in cima alle preferenze.
La classifica
Nella classifica svettano Umbria e Lazio al 90%, ma anche le Marche, con il 74% della saturazione delle camere disponibili, si difendono bene.
Gli stranieri
«Un problema che non riguarda però gli stranieri» interviene Federico Scaramucci, il referente di Assoviaggi Confesercenti, Presidente di Inside Marche Live, associazione dei Tour Operator Incoming Marche. «Si iniziano già a vedere e sembra che abbiano messo insieme più giorni intorno al 1° Maggio per fare una mini vacanza. Si tratta comunque di prenotazioni fatte da tempo come quelle dei gruppi, il che non lascerà molta disponibilità di spazi alle richieste individuali». Il suo sentiment è che sano in arrivo giorni intensi per le Marche, regione che risponde alla voglia dell’escursionista e del turista di cultura, di natura e d’evasione.
Le aspettative
Aspettative che sembrano aver trovato delle risposte nelle offerte degli agriturismi marchigiani. «Sette camere su dieci sono occupate - conferma Giuliana Giacinti, la presidente Coldiretti degli Agriturismi - mentre i coperti nella ristorazione hanno superato l’80% e ciò indipendentemente dell’incertezza del clima. Siamo sicuri che raggiungeranno il 100%». Riconosce che la natura e l’enogastronomia sono i punti forza della vacanza rurale. «Corrispondono - precisa - alle spinte emozionali del turista di oggi ma sono anche proposte, e va sottolineato, che negli anni sono cresciute in qualità e in professionalità proprio perché ci abbiamo molto lavorato, investito, stimolando gli agrichef e le imprese a seguire corsi di formazione. Perfino specifici all’agrihost e all’accoglienza contadina».
La durata
nfine, con questi ponti si conferma che le Marche sono mete delle “micro-cation”, fusione di “micro” e “vacation” ossia di vacanze più frequenti ma più brevi. «Di solito variano da una a quattro notti, anche se, spesso, sono solo due», chiarisce Lorenzo Chiucconi, presidente di Asso B&B, proprietario della felice formula Bed & Wine degli Angeli di Ancona sul Conero. «Il lato negativo? Un turn over che moltiplica per gli operatori il cambio-biancheria e la sanificazione delle camere. Ma quello positivo, è che vengono più turisti che imparano ad apprezzare la nostra regione, fino a far arrivare visitatori inaspettati come, ad esempio, i toscani che stanno ultimamente riscoprendo le Marche». La regione bella e sconosciuta che ora mette in mostra i suoi gioielli.