Marche, ancora scosse da paura
Un morto d'infarto. Crolli e evacuati

I danni provocati dal terremoto nelle Marche
I danni provocati dal terremoto nelle Marche
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 27 Ottobre 2016, 05:24 - Ultimo aggiornamento: 10:02

MACERATA - Maledetto terremoto. Ha aspettato che si svuotassero le tendopoli, che queste pievi d’Appennino tornassero a ripopolarsi e a sperare in una vita che scorre normale. E poi ha colpito ancora, con una serie di scossoni che hanno fatto tremare mezz’Italia e provocato crolli, feriti, anziani soccorsi tra le macerie, un morto d’infarto, frazioni isolate e colonne di auto in fuga soprattutto nel versante maceratese dei Sibillini, a Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Preci e in altri borghi della Valnerina al confine con l’Umbria. È in questa zona l’epicentro dello scossone di magnitudo 5.4 che i sismografi hanno registrato alle 19 e 11 di ieri, azzerando ogni speranza di aver superato l’emergenza dopo l’apocalisse del 24 agosto. E poi la terra ha continuato a vibrare come una campana percossa da mille martelli, con tante repliche, fino al doppio scrollone in rapida sequenza: uno di magnitudo 4.3 alle 21 e 16 e uno fortissima due minuti dopo, addirittura 5,9 di magnitudo, quasi come quella catastrofica di due mesi fa.

 

Protezione civile in azione
Quest’ultima scossa ha seminato il panico in tutte le Marche, con gente in strada anche ad Ancona (dove oggi le scuole scuole come in tutte le Marche) e sfollati che in serata lasciavano in auto Ascoli. Un 73enne di Tolentino, dopo questa tremenda replica, è stato stroncato da un infarto nella sua abitazione di via Buozzi. Le scosse sono continuate fin quasi a mezzanotte (4.6 alle 23 e 42). 

Migliaia di persone hanno trascorso la notte all’aperto, dormendo nelle auto e nelle tendopoli riaperte in gran fretta dalla Protezione Civile. Evacuati anche alcuni padiglioni degli ospedali di Cingoli e Matelica e 750 studenti a Camerino. Ma il bilancio provvisorio, che non segnala vittime da crolli, è un mezzo miracolo. In mattinata il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ad Arquata del Tronto aveva pregato per i 51 morti marchigiani del terremoto d’agosto e ricordato che «oltre le nubi c’è sempre il sole», in un messaggio di speranza che aveva scaldato i cuori degli sfollati. Invece in serata ecco l’Halloween di Madre Natura, con la prima scossa così forte da far scappare tutti in strada e poi un temporale che scarica una bomba d’acqua e grandine sulla gente in fuga al buio, con la corrente elettrica saltata e i telefonini isolati. La paura nei volti della gente, come se stesse finendo il mondo.

Malore nella casa di riposo
«Ci sono crolli, non abbiamo notizie di vittime ma siamo al buio e sotto un diluvio», urlava al cellulare poco dopo la prima scossa Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, un presepe di 318 abitanti a 780 metri d’altitudine, epicentro della prima scossa. Già quel violento fremito della terra aveva fatto molti danni, con case lesionate, crolli di cornicioni e due feriti a Visso, colpiti da detriti e pezzi di cornicione mentre scappavano e ricoverati in codice giallo. Tanti malori e svenimenti per la paura. Soccorsa dal 118 un’operatrice della casa di riposo di Ussita ha avuto una crisi cardiaca. Poco dopo la prima scossa la Protezione civile e l’Anas hanno chiuso la Salaria all’altezza di Arquata del Tronto, dove un grosso masso si è staccato dalla parete rocciosa, provocando un incidente stradale senza feriti.

Poi due ore dopo il mostro che ruggisce da 64 giorni nell’antro della Sibilla ha spostato la terra con ancor più violenza, con epicentro ad Ussita. La gente, per fortuna, a quell’ora era ancora tutta in strada. Molte case sono crollate a Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera. «Il nostro paese è finito, non ho mai sentito nulla di così spaventoso», si dispera in diretta televisiva Marco Rinaldi, sindaco di Ussita, dove la replica da 5.9 ha costretto a evacuare i 24 anziani ospiti della casa di riposo dal 24 agosto erano ospitati all’Hotel Crystal. In una casa crollata ad Ussita due anziani sono stati soccorsi tra le macerie e trasportati in ospedale, ma non sono gravi. «È la fine del mondo fortuna l’abbiamo raccontata», urlano in strada residenti scossi dallo spavento. «Aspettiamo che Dio si calmi», è quasi un’implorazione, quella del sindaco di Castelsantangelo Falcucci, dopo la seconda scossa che per i crolli ha alzato nuvoloni di polvere in centro storico. Tenevano in piedi ancora quattro tende, quasi per scaramanzia, ma dopo il finimondo di ieri ne serviranno molte di più. 

Ferito il simbolo del ‘97
Crolli anche a Camerino e persino nel centro storico di Serravalle del Chienti, comune simbolo del terremoto dell’97, ricostruito con criteri antisismici. «Abbiamo visto come una nuvola di polvere - racconta Gabriele Santamarianova - non sappiamo ancora che cosa è crollato, lo vedremo domani». Danni nelle abitazioni anche a Fabriano, dove ci sono stati otto feriti lievi e sono state evacuate diverse persone (tra cui disabili) che dormiranno al palasport. 

Strade interrotte
Difficilissima la situazione della viabilità. Centinaia di auto in coda sulla Salaria, dove è rimasto bloccato anche il coordinatore della Protezione civile regionale delle Marche Cesare Spuri, che ieri sera stava tentando di raggiungere il Centro di coordinamento regionale di Pescara del Tronto, dove era atteso anche il presidente delle Marche Luca Ceriscioli. Nella frazione di Peracchia di Acquasanta Terme una grossa frana ha ostruito il passaggio delle auto di cittadini intenzionati a lasciare l’abitato. In provincia di Macerata chiusa in località Villa Sant’Antonio, la statale Valnerina che conduce a Visso per il crollo di alcuni edifici lungo la strada.

«La parte più delicata è la viabilità. Sconsiglio assolutamente di muoversi è l’appello del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio -. Poi ci sono condizioni meteo difficili, c’è brutto tempo in zona e mancanza di corrente elettrica. La Protezione civile delle Marche da ieri sera ha iniziato ad allestire nuovamente posti letto anche nella tendopoli di Borgo di Arquata del Tronto, il comune marchigiano più colpito dal sisma del 24 agosto.

Caos e gente che grida
La tendopoli, che ha ospitato un migliaio di persone fino a pochi giorni fa, è solo una delle strutture approntate per l’emergenza: altri posti letto sono disponibili negli alberghi della costa. Nessuno vuole dormire sotto un tetto in muratura. «Qui è il caos, c’è gente che grida, persone sconvolte. Non so dirle niente, non so se ci sono altri danni, stiamo andando a vedere, ma la situazione psicologica delle persone è tragica», diceva ieri sera il vice sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi dopo la sequenza di scosse. 
Anche i trasporti ferroviari nelle zone interessate dal terremoto sono andate a rilento nelle zone interessate dal sisma, mentre l’Enel ha dovuto disconnettere 700 utenze in tutte le Marche e nei comuni dell’epicentro i soccorritori lavorano con le fotocellule.

Il buio, con la terra che trema, fa ancora di più paura.

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