A Torrette trapianto di reni e fegato
nella notte del terremoto

L'ospedale regionale di Torrette
L'ospedale regionale di Torrette
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Giovedì 25 Agosto 2016, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 11:54
ANCONA - Una storia di speranza, nell'emergenza del terremoto che ha sconvolto l'Italia centrale, viene dal Centro regionale dei trapianti delle Marche. E' una speranza che nasce nel segno del dolore, come quello che sta vivendo la comunità marchigiana, e che vira verso la vita, che è l'auspicio che tiene uniti i soccorritori impegnati sul campo, tra bare e macerie. E' una storia che coinvolge scelte individuali di cittadini solidali e responsabili, come sono i donatori di organo, e istituzioni pubbliche, in questo caso della sanità, che danno un contributo fondamentale, con grande spirito di abnegazione, nella realizzazione dei progetti.

La storia nasce ad Ascoli Piceno dove, martedì, viene avviata la procedura per il prelievo degli organi di una donna. L'intervento viene effettuato all'ospedale di San Benedetto e gli organi trasferiti ad Ancona per il trapianto. Che inizia nella notte tra martedì e mercoledì. Quella della scossa dell'Apocalisse. L'equipe del centro trapianti è in sala operatoria quando la terra comincia a tremare. Si va avanti con determinazione. Arriva la seconda scossa, quando l'intervento sta per finire.

Finisce e finisce bene, il paziente trapiantato viene subito estubato: è un buon segno, anche se ovviamente ci vorrà ancora qualche giorno per lo scioglimento della prognosi. L'alba fa scattare all'ospedale di Torrette il piano di emergenza per un eventuale afflusso massiccio di pazienti. E nonostante questo impegno, viene effettuato anche il trapianto di un rene, proveniente sempre dalla stessa donatrice. La vita va avanti, sempre.
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