Marche, indagato morso da una vipera
Continua l'udienza per le spese in Regione

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona
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Lunedì 16 Maggio 2016, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 20:06
ANCONA -  Pur essendo convalescente per un fatto grave, il morso di una vipera ad un braccio, mentre il 7 maggio scorso cercava funghi con la moglie nelle campagne di Montecopiolo, l'ex capogruppo Pd alla Regione Marche Mirco Ricci non aveva oggi "un impedimento assoluto", come vuole la Cassazione, a partecipare all'udienza preliminare sulle spese facili del Consiglio regionale.

Dunque il Gup, Francesca Zagoreo, ha respinto l'istanza di legittimo impedimento avanzata dal difensore, l'avv. Guido Calvi, e ha riunificato la posizione di Ricci a quella degli altri 65 indagati per peculato, decidendo inoltre di proseguire con l'udienza. Quel giorno Ricci, 56 anni, se l'era vista brutta: dopo una prima medicazione in ambulanza e il trasporto nell'ospedale di Sassocorvaro, era stato trasferimento in eliambulanza ad Ancona, per cure più appropriate.

La visita medica fiscale disposta oggi dal giudice ha confermato che l'indagato ha bisogno di riposo, ed ha il braccio ancora fasciato. Ma secondo la giurisprudenza l'impedimento a presenziare ad un'udienza deve essere appunto assoluto, e per il Gup non era questa la fattispecie del caso.

Va quindi avanti l'udienza preliminare davanti al Gup di Ancona Francesca Zagoreo: l'ex governatore Gian Mario Spacca viene ora ascoltato dal Gup. Secondo gli inquirenti, nel 2008, in quanto presidente del monogruppo l'Unione per le Marche, Spacca si sarebbe «appropriato indebitamente» di 15.445,23 euro per spese postazioni, di redazione, di stampa e diffusione di manifesti, e spese di ristorazione.

Altra presunta «appropriazione» di 14.258,35 euro gli viene contestata per il 2009. Una somma che si articola in spese non sufficientemente documentate, o non inerenti alle attività del gruppo, per manifesti, ristoranti, servizi di telefonia e per la stampa di 55 mila copie del «periodico filosofico culturale Koinè». E poi ancora, 5.273 euro Spacca li avrebbe utilizzati indebitamente nell'anno 2010, per rimborsi legati ad attività di rappresentanza, servizi postali, cancelleria e telefonia, e per spese di ristorazione (1.647 euro) e acquisto di traffico Sms.

Nella nona legislatura il governatore venne rieletto con la lista "Gian Mario Spacca presidente", ed è nella veste di responsabile della gestione dei fondi del gruppo che i magistrati gli chiedono conto di 4.152,84 euro di spese per ristoranti, spese postali e bolli, viaggi e per la partecipazione ad eventi: a volte con ospiti «estranei all'amministrazione regionale», o, nel caso di un paio di date fra onomastici e compleanni, con un familiare.

La stessa procura nota però che alcune di queste spese, pagate con la carte di credito, successivamente sono state refuse personalmente dall'ex presidente.
Ammonta a 12.597,74 euro la spesa contestata a Spacca nel 2012. Il grosso riguarda una consulenza professionale, per la quale il governatore avrebbe versato 10.021,74 euro.


Dopo Spacca, sarà poi la volta dell'ex consigliere di Sinistra Democratica-Sel Massimo Binci, mentre Oscar Roberto Ricci, responsabile della segreteria del gruppo Pd in consiglio regionale, ha depositato una memoria. Il difensore dell'ex consigliere di Fdi-An Giovanni Zinni, l'avv. Stefano Gregorio, aveva formulato una nuova eccezione sulla presunta indeterminatezza delle accuse formulate dalla procura a carico degli indagati, ma il Gup l'ha respinta.


 Il procedimento a carico di 61 ex consiglieri, amministratori (2 assessori in carica) e 5 responsabili dei gruppi si era aperto il 18 gennaio scorso, ma è stato rinviato ad oggi per le eccezioni dei difensori sull'indeterminatezzà dei capi di accusa: il giudice ha chiesto alla procura di precisare meglio le imputazioni.
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