ANCONA - Nel Pantheon dei parlamentari marchigiani c’è poi il poker d’assi che è riuscito ad ottenere altri incarichi oltre a quelli elettivi di deputati e senatori. In questi casi, le ragioni delle basse percentuali nella partecipazione alle votazioni d’aula sono in larga parte motivate da impegni istituzionali. Come nel caso di Lucia Albano, deputata di Fratelli d’Italia e sottosegretaria al Ministero di Economia e Finanza. Andando a spulciare nella tabella delle presenze sul sito della Camera, si può vedere come alla voce “votazioni effettuate da deputato”, la percentuale sia di appena il 19%, ma se il dato viene sommato alle missioni - richieste dal suo ruolo nel Governo - Albano raggiunge il 96% delle presenze.
Come funziona
L’assenza del parlamentare in missione è infatti giustificata e non viene conteggiata ai fini del raggiungimento del numero legale.
Gli ex assessori
Carloni fa registrare un numero di votazioni da deputato pari a 285, ovvero il 21,4%, ma il totale delle presenze, comprensivo delle missioni, lo riporta su livelli alti: 1229 (92,4%). In 100 casi non ha partecipato alle votazioni. Castelli invece, nonostante il ruolo governativo, tiene botta: ha espresso il voto in aula 447 volte (61,4%), ma le presenze totali - che includono le missioni - sono 571 (78,4%). Considerando che hanno lasciato la giunta regionale a neanche metà mandato per prendere la via del Parlamento, essere presenti su quegli scranni e macinare risultati per le Marche è un imperativo categorico, per dirla con il filosofo Kant.
Il Questore
Dulcis in fundo, Antonio De Poli, vicentino eletto nelle Marche. Il presidente nazionale dell’Udc riveste l’incarico di Questore del Senato che, essendo un ruolo istituzionale, non prevede un conteggio delle presenze come per gli altri parlamentari. E infatti non compare nell’elenco. Un bilancio tutto sommato positivo per i parlamentari made in Marche. Ma la presenza non basta: al territorio servono i risultati.