Missing, emergenza nelle Marche
Sono 526 le persone scomparse

Missing, emergenza nelle Marche Sono 526 le persone scomparse
2 Minuti di Lettura
Sabato 25 Ottobre 2014, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 11:50
ANCONA - Sono 526 le persone scomparse nelle marche. Lo ha sottolineato il ministro Angelino Alfano a margine di un incontro.



Bambini e vecchi, uomini e donne, italiani e stranieri. Volatilizzati. Un nome senza più un corpo. In alcuni casi ormai da diversi decenni. È l'esercito degli scomparsi, forte di 29.763 persone, secondo gli ultimi dati aggiornati al 30 giugno 2014. Nelle Marche sono 526.I minori dell'elenco, stilato dal 1974 in poi, sono la metà: si tratta in larga parte di ragazzi stranieri che si allontanano volontariamente dalle comunità d'accoglienza.



I numeri sono contenuti nell'ultima Relazione del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli. La relazione viene diffusa ogni sei mesi e l'ultima segnala un aumento di 558 scomparsi rispetto al 31 dicembre 2013. Ma, ha sottolineato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, «sono in crescita anche i ritrovamenti: su 140 mila denunce di scomparsa dal 1974, sono state recuperate le tracce di 110 mila persone». Si tratta comunque, ha aggiunto, di «un fenomeno drammatico e doloroso che desta allarme sociale. Dietro ognuno di quei numeri c'è una persona che non si trova ed il pianto dei familiari disperati».



Tra le persone da rintracciare ci sono 9.816 italiani e 19.947 stranieri. I minorenni - al tempo della denuncia di scomparsa - sono 15.358 (1.954 italiani e 13.404 stranieri). In quest'ultimo caso va considerato che si tratta frequentemente di ragazzi che dichiarano false generalità e sono quindi presenti nel sistema informativo più volte con nomi diversi.



Gli uomini sono 20.463 e le donne 9.300. Le regioni dove il fenomeno è più ricorrente sono Lazio (6.766), Sicilia (3.900), Lombardia (3.680), Campania (3.146) e Puglia (2.475). La motivazione principale della scomparsa è l'allontanamento dagli istituti e comunità, seguita dagli allontanamenti volontari, dalle scomparse dovute a disturbi psicologici, a sottrazioni di minori da parte di uno dei coniugi o da un familiare e, infine, quelle legate alla commissione di altri reati.



Per quanto riguarda gli ultrasessantacinquenni (1.568), molto spesso si tratta di malati di Alzheimer o altre malattie neurologiche. C'è infine il capitolo collegato dei cadaveri senza nome. Sempre al 30 giugno 2014 sono infatti 1.283 i corpi non ancora identificati nei vari obitori italiani. Molti dei casi censiti sono rappresentati da migranti annegati. Ad esempio, ci sono ancora 197 corpi da identificare risalenti al naufragio di Lampedusa dell'ottobre 2013.



Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA