Marche, Bora: "Se Madia è ministro
a 34 anni, io posso fare l'assessore a 29"

Marche, Bora: "Se Madia è ministro a 34 anni, io posso fare l'assessore a 29"
di Lolita Falconi
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Giovedì 4 Giugno 2015, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 10:42

ANCONA - Entra nel vivo la trattativa per la formazione della nuova giunta regionale.

Ora si comincia a fare sul serio perché domani Luca Ceriscioli vedrà Francesco Comi. Il nuovo presidente della Regione e il segretario del Partito democratico, azionista di maggioranza dell’Assemblea legislativa, avranno molto da dirsi. In primis cominceranno a ragionare su quanti e quali assessorati lasciare liberi per le altre formazioni della coalizione. Essendo soltanto due le liste oltre al Pd i giochi non appaiono troppo difficili (ben più complesse, alcuni lo ricorderanno, erano le trattative in passato con sei, sette formazioni). L’impostazione che pare voler dare Ceriscioli è quella di assegnare, almeno in prima battuta, ai Popolari Marche-Udc e a Uniti nelle Marche un assessorato interno a testa.

Un modo per rilanciare la palla nel loro campo e vedere che cosa succede: capire cioè fino in fondo se l’Udc sarà d’accordo nel dare disco verde a Luca Marconi assessore e, altresì, comprendere se Moreno Pieroni, l’ex sindaco di Loreto rientrato in Consiglio regionale, sia disponibile dopo 5 anni trascorsi nell’Ufficio di presidenza del Consiglio, a ricoprire un ruolo nell’esecutivo o se non preferisca, magari, forte dell’esperienza maturata, la poltrona di presidente del Consiglio.

Tuttavia, Ceriscioli sta affrontando l’argomento con la solita sicurezza e tranquillità che ha avuto in tutta la campagna elettorale.

Un atteggiamento molto dialogante che ha evitato, fin qui, quegli stucchevoli riti del post voto con i vari leader locali che corrono a chiamare i giornalisti per rivendicare questo o quell’assessorato. Nessuno finora ha rivendicato alcunché.

Anzi, le varie federazioni del Pd, che pure hanno molti appetiti da soddisfare, non hanno fin qui mosso paglia rispettando fino in fondo l’autonomia del presidente. Durerà questa luna di miele? Per ora sì, tanto che Ceriscioli ha già riempito, in base allo schemino mentale che si è fatto, le caselle di Ascoli (Anna Casini, verso la vicepresidenza), di Fermo (Fabrizio Cesetti, verso una delega pesante), Manuela Bora.

Quest’ultima, non ancora trentenne, sta sfoderando già in questi giorni un caratterino niente male. E dopo aver cercato, da sola, senza grandi sponsor politici e senza il convinto sostegno del gruppo dirigente anconetano, i voti casa per casa ed essere risultata la prima donna più votata della provincia, respinge ora con convinzione i veleni del post voto. “Intanto non sono un’inesperta come qualcuno vorrebbe far credere perché ho una laurea (alla Bocconi, ndr.) e una specializzazione proprio nel settore dell’amministrazione pubblica. Inoltre - puntualizza - ho già fatto il consigliere”. Bora dunque, mette subito i puntini sulle “i”. E aggiunge: “Certo, è vero, non sono di Ancona, dover pure lavoro da tempo, ma di Monte San Vito ma rivendico con orgoglio la terra da cui provengo e non credo che qualcuno possa farmene una colpa”. E infine: “Se la Madia può fare il ministro a 34 anni non vedo perché io non possa fare l’assessore a 29!”. Insomma, Bora dimostra fin dalle prime battute energie e carattere per potersi guadagnare davvero quel posto nell’esecutivo.

Nel frattempo si attende l’ufficiale passaggio di consegne tra il nuovo presidente e Gian Mario Spacca: la proclamazione con l’insediamento ufficiale del nuovo presidente nell’ufficio dell’ottavo piano, dovrebbe avvenire la prossima settimana.

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