Statali, blocco stipendi
Scatta la mobilitazione

ANCONA - L'ennesimo blocco dei contratti nazionali di lavoro dei pubblici dipendenti per il sesto anno consecutivo, "un triste record negativo senza precedenti, oltre a portare alla ulteriore decurtazione del potere di acquisto dei pubblici dipendenti, si va a sommare ad una situazione marchigiana che vede nelle autonomie locali, nella sanita e negli enti centralizzati, decurtazioni del salario accessorio dei lavoratori pubblici". E' lo sfogo del segretario generale Fp Cisl Marche Luca Talevi. "Di fatto i cud dei lavoratori non sono solo fermi dal 2010 per il blocco della contrattazione nazionale - dice Talevi - ma sono in calo ogni anno per tagli conseguenti a interpretazioni unilaterali del contratto letto sempre in senso negativo per i lavoratori. Pertanto alla perdita di circa 4.000 euro l'anno medie per i mancati rinnovi negli ultimi sei anni si aggiunge una media di circa 1.000 euro l'anno di salario accessorio in meno. Nella sanità, nonostante gli impegni presi nel tavolo regionale, non sono stati inserite gran parte delle risorse necessarie per gestire la delicata fase di riorganizzazione ed i sacrifici fatti dai lavoratori in termini di ferie non pagate, straordinari non pagati, riposi saltati. In molti comuni il salario accessorio è dimezzato ed anche negli enti centralizzati le risorse calano ogni anno".



"Con il solito effetto annuncio - prosegue il sindacalista - Il premier Renzi nello stesso giorno ha promesso assunzioni nella scuola per un futuro senza data e contestualmente ha bloccato da subito i salari pubblici. La Fp Cisl , insieme alle altre sigle, nei prossimi giorni comunicherà le iniziative di mobilitazione contro un provvedimento iniquo che unito agli altri provvedimenti in essere fa concretamente porre la domanda se si crede ancora nella pubblica amministrazione o si stiano ponendo le basi per una esternalizzazione di settori molto appetibili per il privato".