Grido di dolore da Fermo: «Siamo invisibili, c'è chi ci confonde con l'Abruzzo»

Grido di dolore da Fermo: «Siamo invisibili, c'è chi ci confonde con l'Abruzzo»
Grido di dolore da Fermo: «Siamo invisibili, c'è chi ci confonde con l'Abruzzo»
di Domenico Ciarrocchi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Marzo 2021, 09:14

Paolo Calcinaro ha scommesso sui civici e più di sette fermani su dieci lo hanno confermato sindaco di Fermo. È il suo mantra: lavorare in sinergia e «abbattere i vecchi steccati ideologici porta i suoi frutti», rimarca.
Sindaco, pensa che queste divisioni siano anche una causa della scarsa rappresentanza delle Marche?
«Sì, ma francamente questo problema esiste da sempre. Mi vengono in mente Forlani, per il Pesarese, e pochi altri».

Con quali conseguenze?
«Non è un caso che le Marche siano sottovalutate. Permettetemi il neologismo, non vorrei fare del... brutoanatraccolismo: ma carta canta. Le lacune sono tante, dalle ferrovie poco sviluppate ai problemi che in questi anni hanno attanagliato l’aeroporto. Insomma, il problema delle infrastrutture che sono decisive per il rilancio del territorio. Ma penso anche ad altri episodi curiosi».
Quali?
«Di recente sulla stampa nazionale ci hanno confuso con l’Abruzzo. Sono strafalcioni non gravi ma significativi di quanto la nostra terra sia poco conosciuta nel resto d’Italia».
Oggi questo problema si acuisce con il dibattito sul rilancio dopo la pandemia, i fondi del Recovery Plan. Un fiume di denaro che rischia di prendere altre strade.
«Certo. Questo è un momento molto importante sotto questo punto di vista».
E quindi cosa si può fare?
«Bisogna fare gioco di squadra, lavorare insieme. Penso agli amministratori, ma anche ai nostri parlamentari che dovrebbero andare oltre gli steccati tradizionali, oltre i soliti ragionamenti “Mors tua vita mea” che purtroppo spesso prevalgono. Penso, in positivo, all’esempio dell’Ascolano che si è saputo muovere meglio. Lavorando di squadra ha ottenuto più risultati, come si è visto con il riconoscimento della sede della Soprintendenza. Si dovrebbe agire così in tutte le Marche».
Ma lavorando uniti quali sarebbero le priorità?
«Insisto sulle infrastrutture, quello che ci chiedono in primis sempre gli imprenditori.

Penso alla terza corsia dell’A14, importante per tutte le Marche: è già tutto pronto per il tratto da Porto Sant’Elpidio a Pedaso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA