ANCONA - Quando il primo volo targato Aeroitalia è decollato dalla pista del Sanzio, le Marche hanno esultato. A benedire l’avvio della collaborazione per la continuità territoriale che collega Ancona con Roma, Milano e Napoli c’era anche l’assessore ai Trasporti Goffredo Brandoni. Era il 1° ottobre. Da allora sono cambiate parecchie cose: i rapporti tra la compagnia e la Regione si sono a dir poco incrinati, e delle sette rotte inizialmente messe sul piatto da Aeroitalia, ne sono rimaste operative quattro (oltre alle tre domestiche, quella per Barcellona, ripristinata dal 1° dicembre), mentre Vienna, Bucarest e Amsterdam sono sparite dai radar.
L’eterno ritorno
Ma c’è un elemento rimasto costante: il disservizio a cadenza regolare sulle tratte della continuità territoriale.
Nel primo mese di operatività dal Sanzio si erano già registrati ritardi e cancellazioni. C’era stato, per esempio, il caso del volo per Milano delle 7,05 del 24 ottobre, che non aveva operato la tratta. Ed era stato lo stesso aeroporto Sanzio a far sapere che «la compagnia non ha inviato nessuna comunicazione ufficiale» per spiegare le ragioni dell’accaduto. Ed il 30 ottobre c’erano stati problemi con il volo per Napoli - anche in questo caso notificati dal Sanzio - che aveva subito un ritardo di 4,30 ore. L’aereo targato Aeroitalia era tornato dalla Capitale con a bordo anche i passeggeri da Napoli ed era stato chiesto al Sanzio di estendere l’orario di apertura dello scalo fino alle 24,50. Ora, un inciampo ci può stare, gli imprevisti accadono. Anche l’affidabilissima Lufthansa, negli scorsi giorni, ha dovuto cancellare alcuni voli a causa delle condizioni meteo avverse a Monaco. Ma i disservizi di Aeroitalia iniziano ad essere troppi.
Il servizio pubblico che non c’è
Soprattutto se si considera che quello della continuità territoriale è un servizio concesso dallo Stato - con via libera dell’Ue - alle Marche isolate per avvicinarle al resto d’Italia. E per questa ragione, le tratte beneficiano di fondi pubblici. L’operazione si appoggia infatti sulle risorse del Governo e della Regione: 14,1 milioni tra il 2023 e il 2025 da Palazzo Chigi e 9,5 milioni da Palazzo Raffaello. Un servizio pubblico per i marchigiani che però resta un miraggio. La Regione ha intenzione di fare qualcosa a riguardo?