Aeroitalia, i racconti dei passeggeri: «Lo scotch sul soffitto e i posacenere a bordo»

Il racconto di Jessica, passeggera dell’Atr Ancona-Milano E Noemi arriva a Napoli con 24 ore di ritardo. «Un incubo»

Aeroitalia, i racconti dei passeggeri: «Lo scotch sul soffitto e i posacenere a bordo»
Aeroitalia, i racconti dei passeggeri: «Lo scotch sul soffitto e i posacenere a bordo»
di Lorenzo Sconocchini
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Venerdì 29 Dicembre 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 10:20

ANCONA - Jessica pensava di raggiungere i familiari a Milano in un’ora e 20’, il tempo di sfogliare una rivista. Noemi confidava di tornare nella sua Napoli con un volo diretto dal Sanzio da 70 minuti circa. Per entrambe il viaggio con destinazione vacanze di Natale si è trasformato in un’esperienza molto più lunga del previsto, piena di fuori programma, e - a sentir loro - assolutamente da non ripetere. Se il rapporto tormentato tra Aeroitalia e il Sanzio ha bisogno di carne viva e voci narranti, eccole pronte a raccontare le loro disavventure di passeggere clienti della compagnia aerea che ha in gestione i voli di continuità territoriale.

Le aspettative

Jessica Quattrocchi vive nelle Marche dal 2019, ma è nata e cresciuta a Milano e quando ha saputo del collegamento diretto tra l’aeroporto di Ancona-Falconara e Linate, attivo dal primo ottobre come quelli per Fiumicino e Napoli, ha pensato di aver fatto bingo. «Ero molto felice - confida - in quanto avevo la possibilità di raggiungere i miei familiari in breve tempo e comodamente in un volo di un’ora e 20».

Questo in teoria, perché nella pratica la sua prima esperienza con Aeroitalia, il 22 dicembre scorso sulla tratta Ancona-Linate, è stata molto deludente, come ha voluto testimoniare in una recensione pubblicata sulla piattaforma Trustpilot. «Il volo doveva partire alle ore 18,30 ma in realtà siamo riusciti a decollare alle ore 22,45 arrivando a Milano a mezzanotte», scrive Jessica Quattrocchi, lamentandosi di non aver ricevuto nessuna notifica, mail, sms, avviso riguardante il ritardo che aumentava di ora in ora.

E poi, una volta salita sul velivolo, la sgradevole sensazione di non sentirsi in un posto che offriva standard tranquillizzanti di comfort e sicurezza.

La fila inesistente

Motivo? «Non esisteva la fila 15 come indicato nel biglietto - argomenta Jessica -, l’aereo presentava evidenti segnali di usura, come scotch attaccato al soffitto, la presenza addirittura di posacenere (questo per indicare l’età del mezzo) e 7 componenti dell’equipaggio di nazionalità rumena, ad eccezione di uno, i quali non erano in grado di parlare una sola parola in italiano».

Lei è gli altri tre passeggeri a bordo del volo Ancona-Linate sono anche stati sfortunati, perché «in fase di atterraggio a causa delle correnti calde e fredde dell’aria abbiamo subito notevoli sbalzi che hanno creato terrore», racconta Jessica Quattrocchi, riconoscendo che le turbolenze non sono certo addebitabili a colpe della compagnia aerea, ma viaggiare a bordo di quell’Atr da 32 posti non ha contribuito a rasserenare gli animi. «Per fortuna alla fine è andata bene», conclude la milanese trapiantata nelle Marche, che vive e lavora a Loreto, aggiungendo che lo stesso aereo «doveva tornare indietro senza nemmeno sapere se poteva atterrare nell’aeroporto di Ancona in quanto la torre di controllo chiudeva all’una. Difatti ho letto dal vostro giornale che è atterrato a Pescara».

Non è andata meglio a Noemi, aspirante passeggera del volo Ancona-Napoli del 23 dicembre, prenotato e pagato in anticipo(circa 100 euro compreso il bagaglio) per rientrare in Campania dalla Romagna, dove vive e lavora tra Cattolica e Riccione. «L’orario di partenza iniziale era fissato alle 11 e 10, con arrivo a Capodichino alle 12 e 20. Ma facendo il check-in online, senza nessun’altra comunicazione, mi sono accorta che era stato cambiato il mio piano di volo, con partenza da Falconara alle 10 e 55 e scalo intermedio a Roma-Fiumicino». Inutile chiedere ragguagli all’ufficio clienti di Aeroitalia, dove Noemi non ha ottenuto spiegazioni, meglio armarsi di pazienza. Partendo alle 10 e 50 da Falconara la passeggera sarebbe dovuta atterrare a Fiumicino, ripartire alle 12 e 50 e arrivare a Napoli alle 13 e 50.

«Magari fosse andata così -ripercorre le traversie di quel 23 dicembre, giornata nera per i voli di continuità dal Sanzio -. In realtà, dopo aver consegnato i bagagli, prima ci dicono che la partenza è posticipata alle 13 e 35, poi alle 14 e poi ancora alle 15 e 30». Infine, a neanche un’ora dalla partenza, la comunicazione che il volo per Fiumicino era cancellato. «Sono arrivata Roma grazie a un passaggio in auto di mio cognato - racconta Noemi -. Ho pernottato a mie spese, sono ripartita in treno e arrivata a Napoli con 24 ore di ritardo rispetto all’orario previsto del volo Ancona-Napoli. Che dire? Non sono una che si lamenta facilmente, ma quel viaggio è stato un incubo».

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