La fuga di Aeroitalia dalle Marche, alla base del pasticcio un accordo di partnership non pagato

La fuga di Aeroitalia dalle Marche, alla base della rottura un accordo di partnership non pagato
La fuga di Aeroitalia dalle Marche, alla base della rottura un accordo di partnership non pagato
di Martina Marinangeli
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Sabato 28 Ottobre 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 07:47

ANCONA - Un disastro annunciato. E ora il Sanzio rischia di scivolare di nuovo in quel baratro da cui tanto faticosamente era riuscito a risalire. La compagnia Aeroitalia, che non si era fin qui distinta per affidabilità - tra voli cancellati, in ritardo e passeggeri riprotetti - ha annunciato il parziale divorzio dall’aeroporto delle Marche a meno di un mese dall’avvio delle nuove rotte. E dopo le macerie che si è lasciata dietro a Forlì, ora tocca ad Ancona pagare lo scotto. 


La nota


Con un comunicato prima postato sulla propria pagina Facebook, poi (chissà perché) rimosso, Aeroitalia ha annunciato lo stop dal 13 novembre dei voli verso Bucarest, Vienna e Barcellona «a causa del mancato adempimento degli impegni da parte di Atim, società della Regione Marche», la motivazione sibillina addotta.

Ma non basta: la falce, fa sapere la compagnia, calerà anche sui voli di continuità territoriale verso Roma, Napoli e Milano Linate, «a cui Aeroitalia rinuncerà a far data dal 1 ottobre 2024». E nonostante queste rotte godano di finanziamenti pubblici - nazionali e regionali - e abbiano il sigillo dell’Unione europea, il bando emanato da Enac e aggiudicato ad Aeroitalia effettivamente prevede che il contratto possa essere rescisso ad un anno dall’avvio delle tratte, dando sei mesi di preavviso. Neanche il miglior Samuel Beckett sarebbe riuscito a partorire qualcosa di altrettanto assurdo.

Ma se sui voli di continuità ci sono ancora margini di manovra - e ieri un parlamentare marchigiano del centrodestra si è mosso con l’Enac per far rientrare la questione - a quelli internazionali possiamo già dire addio. E infatti sul sito di Aeroitalia l’ultima data disponibile per prenotare il volo verso Barcellona è il 10 novembre, mentre per Vienna lo stop arriva addirittura il 5 novembre. Chi aveva nel frattempo acquistato il biglietto, fa sapere la compagnia, «verrà rimborsato». Una doccia fredda per il Sanzio e la Regione, colte in contropiede dalla mossa spregiudicata di Aeroitalia. Per frenare la valanga si affrettano ad annunciare «trattative con primarie compagnie aeree internazionali per garantire collegamenti da/per importanti mercati europei tra cui Spagna e Grecia (e forse anche la Scandinavia, ndr)», «la firma di un protocollo tra Atim e Ryanair per la promozione del territorio marchigiano» e «una lettera di intenti del Sanzio con il vettore irlandese per implementare nuove rotte internazionali nei prossimi 5 anni» a partire dall’aprile 2024. 


Il retroscena


Il governatore Francesco Acquaroli, con un post, sottolinea in maniera blanda che quella di Aeroitalia è «una scelta commerciale unilaterale, che non avrà ripercussioni sulla continuità territoriale». Una diplomazia che sembra lasciare aperta la porta a tentativi di ricucire lo strappo. Ma c’è un passaggio nel contro-comunicato congiunto vergato da Atim e dal Sanzio che pare rivelare il retroscena del caos piombato ieri sulle Marche: «Le negoziazioni tra Atim ed Aeroitalia non sono giunte ad una conclusione positiva pur avendo Atim presentato delle proposte in linea con la normativa vigente in termini di promozione e di comunicazione del territorio». L’Atim non può dare soldi direttamente alla compagnia perché 30 secondi dopo arriverebbe la Corte dei Conti a bussare a Palazzo Raffaello per chiedere spiegazioni. Gli unici soldi pubblici che possono arrivare dalla Regione sono quelli destinati alla promozione e al marketing. E su questo si erano giocate le «negoziazioni in linea con la normativa vigente». Una specifica, quest’ultima, che può sembrare ridondante, ma che in realtà spiega molto di ciò che è accaduto. Tra Atim e Aeroitalia ci sarebbe stato un accordo di promozione da 750mila euro per i voli internazionali firmato su un pezzo di carta che, al momento del perfezionamento, non si è però tradotto in un versamento dalle casse regionali a quelle di Aeroitalia. 


La (non) coincidenza 


Così la compagnia ora starebbe giocando a rialzo, minacciando la cancellazione anche dei voli di continuità. Ai buoni osservatori non è sfuggito che questa mannaia sia calata sul Sanzio proprio nel giorno in cui la premier Giorgia Meloni è arrivata nelle Marche. Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: è davvero il caso di continuare i rapporti con una compagnia che, avviate le sue attività il 1° ottobre, neanche un mese dopo ne annuncia la chiusura lasciando a piedi passeggeri, aeroporto e Regione? La domanda è retorica. La risposta da statisti.
 

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