Intervista a Varani, Rai nella bufera
"E' stato permesso di processare Lucia"

Luca Varani durante l'intervista a Storie Maledette
Luca Varani durante l'intervista a Storie Maledette
di Michele Cassano
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Venerdì 5 Febbraio 2016, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 20:36

PESARO - «Si è consentito all'imputato di fare un processo alla vittima». È dura la presa di posizione del procuratore della Repubblica di Pesaro, Manfredi Palumbo, all'indomani dell'intervista a Luca Varani, l'avvocato che assoldò due sicari albanesi per far sfregiare con l'acido la sua ex ragazza, Lucia Annibali.

Un'intervista, quella di Franca Leosini andata in onda in 'Storie Maledette' su Rai3, fortemente contestata non solo dai magistrati che hanno condotto l'inchiesta, ma anche da diversi parlamentari Dem che oggi tornano a criticare le scelte della tv pubblica.

La Rai però non ci sta. "L'intervista - ricorda Viale Mazzini - è stata regolarmente autorizzata dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. E' stata un'intervista senza sconti e sempre rispettosa delle dichiarazioni e della sensibilità della vittima". L'azienda, dicendosi "vicina a Lucia Annibali" e sostenitrice della "sua battaglia contro la violenza alle donne", sottolinea anche che "Varani, incalzato dalla giornalista, ha alla fine ammesso le sue responsabilità e ha chiesto perdono". Una richiesta che la vittima fa sapere, in una lettera al Corriere della Sera, di non aver neanche ascoltato, avendo preferito uscire per una pizza che vedere l'intervista. "Lascio che siano gli altri - spiega - a dare spettacolo di sé e del mio dolore. Io di quello spettacolo non voglio nemmeno una particina da spettatrice. Non mi interessa".

Anche Palumbo dice di non aver visto l'intervista, ma poi aggiunge di essere tempestato di "decine di messaggi di persone indignate, direi disgustate" dalle parole di Varani, in tv grazie a un provvedimento giudicato "illegittimo".

Frasi definite pesanti da Alessia Morani, la deputata del Pd firmataria di un'interrogazione in commissione di Vigilanza sul tema con i colleghi Vinicio Peluffo e Michele Anzaldi. "Se io fossi un dirigente Rai non ci dormirei la notte - attacca quest'ultimo -. E se fossi una donna che lavora in Rai o peggio che ha dei ruoli dirigenziali mi vergognerei di essere rimasta in silenzio". Insorge anche la Lega Nord, che con Roberto Calderoli chiede perchè si sia dato "tanto risalto e spazio a un delinquente". Più prudente il presidente della Commissione di Vigilanza, Roberto Fico, che definisce la Leosini "una professionista eccezionale".

È la terza polemica, dopo gli attacchi a Massimo Giannini e le critiche per lo spostamento dell'inchiesta sull'educazione sessuale di Presadiretta, che, nel giro di pochi giorni, coinvolge Rai3, già da tempo nel mirino del Partito Democratico. Il direttore Andrea Vianello sembra destinato presto a traslocare, forse a Raisport. In pole per la successione viene dato Andrea Salerno. Angelo Teodoli potrebbe, invece, lasciare Rai2 per la rete ammiraglia, sempre che il dg Antonio Campo Dall'Orto non preferisca affidarla ad Eleonora Andreatta, che lascerebbe la fiction. Simona Ercolani precisa di non essere in lizza per Rai1, da cui Giancarlo Leone dovrebbe separarsi appena calato il sipario sul Festival di Sanremo. Tutto dovrebbe decidersi il 18 febbraio, data in cui è stato anticipato (per consentire la presenza del presidente Monica Maggioni) il cda inizialmente previsto per il 24.

Campo Dall'Orto è chiuso nel suo bunker, starebbe cercando nuove forze fuori dall'azienda (si fa il nome, ad esempio, di Ilaria Dallatana per Rai2), ma pare che abbia per il momento trovato più di una resistenza.

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