Centri estivi, corsa per aprire l'8 giugno. In otto punti i diktat della Regione Marche, a partire dagli spazi aperti

Centri estivi, corsa per aprire l'8 giugno. In otto punti i diktat della Regione Marche, a partire dagli spazi aperti
Centri estivi, corsa per aprire l'8 giugno. In otto punti i diktat della Regione Marche, a partire dagli spazi aperti
di Andrea Taffi
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Domenica 31 Maggio 2020, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 12:48
 ANCONA - È uno dei protocolli senza dubbio più attesi dalle famiglie con figli perché almeno per una parte del mese di giugno (quasi tutti i gestori si stanno allineando sul via per l’8 giugno) ci sarebbe l’opportunità di poter dare uno sfogo di gioco e di socializzazione ai bambini, specie i più piccoli che non hanno avuto nessuno tipo di supporto didattico nel lockdown. La prospettiva è stata perseguita ricercando il giusto bilanciamento tra il diritto alla socialità, al gioco e d’altra parte la necessità di garantire condizioni di tutela della loro salute, nonché di quella delle famiglie e del personale educativo. Proprio venerdì il governatore Ceriscioli ha firmato il decreto con le linee guida che ricalcano l’allegato 8 del decreto Conte del 17 maggio.
 
1) BIMBI DIVISI IN TRE FASCE, CLASSI OMOGENEE DI ETÀ
L’accesso ai centri estivi è concesso a tutti i bambini ed adolescenti a partire dai 3 anni di età ma il progetto deve preferibilmente essere circoscritto a sottofasce di età in modo da determinare condizioni di omogeneità fra i diversi bambini e adolescenti accolti. Tre sono le fasce previste: 3 ai 5 anni (scuola materna), dai 6 agli 11 anni (scuola primaria) e dai 12 ai 17 anni (scuola secondaria).

2) GLI STANDARD: UN ADULTO OGNI 5, 7 O 10 RAGAZZINI
Il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti sarà graduato in relazione all’età dei bambini o adolescenti: nella fascia 3-5 un adulto ogni 5 bambini; per i bambini da 6 ad 11 anni è consigliato un rapporto di un adulto ogni 7 bambini; per gli adolescenti in età di scuola secondaria (da 12 a 17 anni) è consigliato un rapporto di un adulto ogni 10 adolescenti.    

3) LAVAGGIO DELLE MANI ALLA FINE DELLE ATTIVITÀ
I piccoli gruppi di bambini ed adolescenti, devono lavorare con stabilità e continuità per proteggersi dalla possibilità di diffusione del contagio. Le diverse attività programmate devono realizzarsi inoltre nel rispetto delle seguenti attenzioni: lavaggio delle mani alla fine di ogni attività e dopo l’utilizzo dei servizi igienici; pulizia almeno giornaliera delle attrezzature e degli oggetti utilizzati.    

4) VIETATI ASSEMBRAMENTI PER INGRESSI E USCITE
L’arrivo e il rientro a casa dei bambini deve svolgersi senza comportare assembramento negli ingressi delle aree interessate. È preferibile scaglionare la programmazione nell’arco del tempo. All’ingresso nell’area per ogni bambino va predisposto il lavaggio delle mani con acqua e sapone, o con gel igienizzante. Così dovranno fare anche gli operatori che entrano in turno.  

5) TRIAGE E MISURAZIONE DELLA FEBBRE PER I BAMBINI E PER GLI OPERATORI
I punti di accoglienza devono essere all’esterno o in un opportuno ingresso separato della struttura per evitare gli adulti entrino accompagnatori entrino nei luoghi adibiti allo svolgimento delle attività. Ingressi e uscite possibilmente dovrebbero avere percorsi separati. Attività di triage all’ingresso per i bambini con verifica della temperatura. Così anche per gli operatori.

6) UTILIZZABILE IL BONUS BABY SITTER PER IL PAGAMENTO DELLA RETTA
Le famiglie per il pagamento della retta possono avvalersi del bonus baby sitter previsto: si tratta di 1200 euro a famiglia (2000 per famiglie di dipendenti assunti nel settore sanitario) che non si siano avvalse del congedo parentale. Nel caso ci sia stato un primo accesso al bonus a marzo, la quota disponibile scende a 600 euro (1000 per i dipendenti del settore sanitario).

7) IL PROGETTO DEL GESTORE: I DETTAGLI DA SPIEGARE AL PROPRIO COMUNE
Il gestore deve produrre un progetto al Comune di riferimento con distinzione tra gli orari di utenza e quelli di riordino; numero dei bambini accolti in rapporto con lo spazio per garantire il distanziamento, piantina degli spazi per poter regolare i flussi delle attività; programma giornaliero più analitico possibile; elenco del personale che rispetti i parametri indicati; modalità di trasporto nel caso sia previsto.

8) POTENZIARE LA RETE DEGLI OPERATORI PER INCLUDERE BIMBI CON DISABILITÀ
Nella consapevolezza di includere bambini con disabilità nella graduale ripresa della socialità, il rapporto numerico deve corrispondere a un operatore per un bambino o adolescente. La graduatoria dovrà contemplare priorità per situazioni con entrambi i genitori lavoratori, nuclei familiari monoparentali, incompatibilità del lavoro dei genitori con lo smart-working, condizioni di fragilità.
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