Gasparoni, presidente Confartigianato Marche: «Caro carburante, tante piccole aziende stanno già chiudendo»

Gasparoni, presidente Confartigianato Marche: «Caro carburante, tante piccole aziende stanno già chiudendo»
Gasparoni, presidente Confartigianato Marche: «Caro carburante, tante piccole aziende stanno già chiudendo»
di Martina Marinangeli
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Lunedì 18 Luglio 2022, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 14:33

ANCONA - Gilberto Gasparoni, presidente di Confartigianato Marche: la nuova impennata nei costi di metano e gasolio sta mettendo sotto forte pressione il settore dell’autotrasporto e si rischia la paralisi nella movimentazione delle merci, con conseguenze tanto prevedibili quanto nefaste per l’economia in generale.

Qual è la situazione?
«Per quanto riguarda il metano liquido, il prezzo medio è arrivato a circa 2,3 euro, dopo che, nei mesi scorsi, era sceso a 1,8 euro.

E senza dimenticare che, fino al 2021, si assestava su 0,9 euro. Prezzi mai visti. Stesso discorso per il gasolio, schizzato a 2 euro in media. Se le condizioni restano queste, il quadro si fa estremamente critico».


È di pochi giorni fa la notizia che l’Unione europea ha dato disco verde ai 500 milioni di euro stanziati dal governo per compensare i maggiori costi sostenuti nel primo trimestre dell’anno: una misura sufficiente?
«Meglio di niente, ma non basta. Se il trend continua così, sarà necessario un altro intervento del governo per ristorare il settore dei trasporti anche per i restanti mesi dell’anno». 


Traducendo nel concreto le misure finanziate con i 500 milioni di euro, si parla di rimborsi al 28% sul costo del gasolio garantiti alle imprese del settore per le spese sostenute tra il 1 gennaio ed il 31 marzo di quest’anno. 
«A questo si aggiungono il rimborso al 20% sul costo del metano liquido ed i ristori sull’AdBlue. Cifre importanti che permettono alle aziende di trasporto di avere un po’ di liquidità ma, ripeto, non sono sufficienti». 


Nella nostra regione, il comparto si compone di 4mila imprese di trasporto e logistica e di 12mila addetti: qual è l’impatto del costante aumento dei prezzi delle materie prime sul settore?
«Tante piccole imprese stanno già chiudendo: nell’ultimo periodo abbiamo registrato qualche centinaio di cessazioni di attività. C’è poi un altro tema».


Ovvero?
«Tante imprese in questi mesi hanno preferito fermare i mezzi a metano, con la conseguenza che il nuovo, costosissimo, parco macchine resta in stand by e tornano a circolare mezzi vetusti che finora venivano tenuti di scorta in casi di emergenza, come gli Euro 1, 2 e 3». 


Quali sono le richieste del settore per invertire la rotta?
«Abbiamo chiesto al governo un adeguamento delle tariffe sulla base della variazione del gasolio ed il blocco del costo dei carburanti, ma su quest’ultimo punto ci è già stato risposto picche».


Non sembra un buon inizio.
«E c’è dell’altro. Se i prezzi restano questi, sarà necessario prevedere misure strutturali, altrimenti il settore rischia di non rialzarsi più, con tutte le conseguenze a caduta che ciò avrebbe sull’economia del territorio».

 
Considerando che il comparto dell’autotrasporto movimenta oltre il 90% delle merci nelle Marche, non è difficile immaginare il nefasto scenario che si creerebbe.

«Quello che temiamo è infatti un blocco totale. Ma ci auguriamo che non si arrivi a tanto».

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