Banca Popolare Ancona più forte
Crescono gli utili e anche gli impieghi

Banca Popolare di Ancona, utili in crescita
Banca Popolare di Ancona, utili in crescita
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Febbraio 2016, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 16:41
ANCONA - «Una banca sana, parte di uno dei gruppi bancari italiani più solidi». Così Corrado Mariotti, presidente di Ubi Banca Popolare di Ancona, ha commentato i dati di bilancio 2015 approvati nel cda e che saranno sottoposti all'assemblea dei soci il 7 marzo. «Cresce la redditività dell'istituto - ha riferito oggi in conferenza stampa - per un utile di 23 milioni di euro che al netto degli oneri straordinari (tra cui il contributo al Fondo di Risoluzione Nazionale per il salvataggio delle 4 banche) sfiora quota 16 mln di euro. Un buon risultato che conferma un trend in crescita dell'istituto anche negli anni difficili della crisi».

Soddisfazione per i risultati raggiunti è stata espressa dal direttore generale Nunzio Tartaglia, per il quale «la banca ha continuato a sostenere il territorio con 261 milioni di euro di impieghi alla clientela, +1,5% sul 2014, una performance migliore rispetto al mercato nazionale (+0,5%). Questo grazie alla positiva dinamica delle erogazioni annuali a medio e lungo periodo, con l'incremento del 22% dei mutui (1.188 milioni) che descrive una maggiore propensione agli investimenti da parte di imprese e famiglie». In crescita clienti e conti correnti, rispettivamente 472.121 e 290.047, «anche per effetto di anni difficili vissuti da istituti operanti nel nostro territorio tra cui Banca Marche, Ferrara, Chieti, Etruria, Tercas», ha ammesso il dg Tartaglia. Stabile la raccolta per 10.209 milioni di euro nel 2015 (-0,3%), di cui 6.816,2 milioni di raccolta diretta (-3,3%) e 3.392,7 milioni di raccolta indiretta (+6,6%); i mezzi intermediati sono stati 18.470 milioni (+0,5%), un dato che - secondo Tartaglia - «fa della Popolare di Ancona la terza realtà del centro sud, dopo Banco di Napoli e Cassa di Risparmio di Firenze. Nel 2008 eravamo al sesto posto».

Stabili i proventi operativi per 331,6 milioni di euro nel 2015, in calo i costi (199,9 milioni di euro, -2,2%) e le rettifiche di valore su crediti deteriorati (96,1 milioni, -4,6%). Come illustrato dal vice direttore generale Genesio Rispoli, «il credito in bonis incide per circa l'82% sul portafoglio crediti, di cui oltre il 75% a rischio medio basso. Il credito anomalo è pari al 18% del totale impieghi, rispetto al 29% medio delle regioni in cui opera la banca». Con un patrimonio di circa 900 milioni di euro, il Common Equity Tier 1 Ratio si assesta all' 13,9%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA