ANCONA La vecchia direzione si smarca dal caos di Torrette. «Mi dispiace ma non commento» esordisce Michele Caporossi, ex direttore generale del nosocomio regionale. Però poi ci ripensa e qualcosa, invece, lo dice. Poche parole, ma che pesano tanto. «Vorrei ricordare che il premio come miglior ospedale pubblico è stato assegnato a Torrette per gli anni 2021 e 2022, quindi quelli della mia direzione fino al 30 novembre 2022 e poi del facente funzioni Antonello Maraldo, già mio direttore amministrativo».
Il messaggio non è poi così sibillino ed è evidentemente rivolto alla nuova direzione dell’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette.
Il caso
A lanciare l’allarme, ormai qualche giorno fa, erano stati 8 primari di Torrette e il preside della facoltà di Medicina, firmatari di una lettera aperta.
In mezzo, Aldo Salvi, ex primario del Pronto soccorso proprio di Torrette e sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, in attesa di nomina ufficiale: «Servono decisioni rapide e impattanti», l’affondo. «Le riflessioni di Salvi - attacca il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Maurizio Mangialardi - rappresentano di fatto una piena ammissione del collasso della sanità marchigiana maturato nel corso degli ultimi tre anni».
Sempre i dem, ma in un’altra nota a firma dei consiglieri regionali Antonio Mastrovincenzo e Romano Carancini, «chiede un’audizione immediata dei direttori di dipartimento che hanno firmato la lettera».
Il timore è che Saltamartini ed Acquaroli possano liquidare la vicenda. «Il Pd Marche condanna fermamente il comportamento del presidente Acquaroli e dell’assessore Saltamartini, che si dicono meravigliati della grave denuncia e sperano di risolverla con una riunione fuori dai canali ufficiali» continuano. Una querelle che si preannuncia molto lunga. Col rischio che a farne le spese, alla fine, siano soltanto i pazienti.