Boccia: «Confindustria sulle riforme
non farà ragionamenti per colori»

Boccia: «Confindustria sulle riforme non farà ragionamenti per colori»
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Venerdì 27 Maggio 2016, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 17:37

ANCONA - Marketplace Day di Confindustria, un'occasione per mettere a fuoco tante questioni calde. E il neo presidente Boccia ha toccato tanti aspetti:  «Il dibattito del Paese su chi sta con chi o contro chi non ci appartiene. Non ragioniamo per colori». Questa la risposta a una domanda dei giornalisti sulle reazioni al suo discorso di ieri, da alcuni considerato filogovernativo. Approfondiremo  e se saremo convinti appoggeremo le riforme o no, in funzione delle idee che ci faremo».
 

 

  Ha scelto Ancona, e l'iniziativa Marketplace Day, che vorrebbe diventasse «nazionale» il nuovo presidente di Confindustria Vincenzo Boccia per la sua prima uscita pubblica dopo l'elezione. Una full immersion nel mondo delle imprese reali, dei 'capannonì, li ha chiamati nel discorso di insediamento, per spronare gli imprenditori ad avere «l'orgoglio del Paese e l'ottimismo della volontà», e le imprese ad avere «l'ossessione di crescere».  «Piccolo è una condizione da superare» ha esordito, rivolto proprio ad una platea di medio-piccoli e start up: «si nasce piccoli e si diventa grandi, è un fatto naturale». Le piccole imprese «devono diventare medie, le medie grandi, e grandi multinazionali». Un percorso in cui «bisogna avere una cultura finanziaria aperta, aprire i propri capitali anche ai fondi di investimento, avere una cultura della crescita, e non essere orientati solo al mercato domestico, ma anche a quello internazionale».  

Una capacità di reazione che per Boccia deve essere anche esterna alle imprese: «significa una politica economica coerente, relazioni industriali moderne, un sistema bancario che sappia interpretare questa nuova dimensione». Il rapporto «virtuoso fra salario è produttività» è un'altra delle convinzioni profonde del neo presidente, che, in risposta alle perplessità della Cgil, invita a guardare gli effetti delle riforme promosse dall'ex cancelliere Schroeder in Germania: «La Germania - ha ricordato - ha puntato molto sullo scambio fra salario e produttività. La morale, è che qualche anno fa i dipendenti della Volkswagen hanno preso, se non ricordo male, un premio di circa 6 mila euro». Insomma, è aumentata la competitività dell'industria tedesca ed è «aumentata la domanda interna».  

Non è mancato un passaggio sulla riforma costituzionale - «Il dibattito del Paese su chi sta con chi o contro chi non ci appartiene. Non ragioniamo per colori», e Confindustria «valuterà nel merito» - seguito da un giro fra i desk, 500 in tutto, in cui il presidente di Confindustria Ancona Claudio Schiavoni e quello regionale Bruno Bucciarelli hanno chiamato a 'scambiarsi il sanguè imprese di dimensioni ampie e non, manifattura e servizi, start up e aziende mature, con la Fiera dell'Innovazione curata dall'Università Politecnica delle Marche come luogo di compensazione. «Spesso gli imprenditori conoscono il mondo ma non il loro vicino di casa», l'esempio portato da Schiavoni, mentre Bucciarelli ha anticipato con soddisfazione i primi dati regionali del trimestre, che vedono un aumento del 5% degli imprenditori «ottimisti»; il 10% se si considerano le aziende vocate all'export.  

«Un segno di concretezza, un esempio del lavoro che imprese e istituzioni possono fare insieme a servizio del territorio e di un nuovo protagonismo del Paese» ha definito il 'Market' il governatore Luca Ceriscioli.
Che ha citato il protocollo firmato da giunta regionale e Confindustria Marche, e «il nuovo approccio all'utilizzo dei Fondi europei», per rilanciare l'economia marchigiana. A partire da Ancona, l'assist del sindaco Valeria Mancinelli: una città che «sta facendo uno sforzo grande per rimettere in moto fiducia e investimento sul futuro».

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