Caporossi, ecco il piano strategico
Al suo fianco Cordoni e Maraldo

Da sinistra Cordoni, Caporossi e Maraldo
Da sinistra Cordoni, Caporossi e Maraldo
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Martedì 3 Maggio 2016, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 08:53
ANCONA - Altro che azienda «ferma, demotivata e allo sbando»: gli Ospedali Riuniti di Ancona hanno «dentro grandi potenzialità» per soddisfare i bisogni dei marchigiani e per farsi conoscere e attirare sempre più pazienti da fuori regione, oggi al 10%, «una dote che si può far aumentare». Ne è convinto Michele Caporossi, direttore generale dell'azienda ospedaliero-universitaria che oggi ha presentato il neo direttore sanitario Alfredo Cordoni, 63 anni, teramano, e il nuovo direttore amministrativo Antonello Maraldo, 55 anni, monzese di nascita ma marchigiano d'adozione.   

Il manager ha voluto così «ricostruire la squadra» con cui, tra il 2005 e il 2009, aveva raggiunto ottimi risultati all'Asl Lanciano Vasto, portando la struttura da 65 milioni di euro di rosso a 1,3 milioni di utile. Le parole d'ordine sono: lavoro di squadra con il management e deleghe «generose» sotto l'aspetto organizzativo; per i pazienti, invece, osservazione e ascolto dei cittadini a cui gli Ospedali Riuniti vogliono sempre più garantire una cura 'personalizzatà. Entro tre mesi verrà varato il piano strategico triennale, in sintonia con tutti gli stakeholder. Seguirà un nuovo modello organizzativo con l'atto aziendale (quello attuale è datato 2004). Il piano strategico, ha spiegato Caporossi, sarà «costruito dal basso»: verranno vagliati anche 270 progetti e idee pervenute da circa 1.500 addetti del personale dell'azienda.

Sul piatto ci sono 40 milioni di euro di investimenti in tre anni, ha detto il dg, di cui circa 20 per il Salesi e 20 per nuovi macchinari.   «Se l'ospedale vuole operare in un contesto 'interregionalè e essere 'l'hub degli hub'», ha detto Cordoni, servono investimenti in tecnologie sofisticate perchè «il 50% del parco tecnologico è vecchio di 10 anni». E sarà importante «l'interfaccia con l'Asur» perchè è «indispensabile che l'azienda si confronti con il territorio». Quanto all'amministrazione, Maraldo avrà il ruolo del 'coach': «è una grande squadra: quando hai fuoriclasse fai giocare loro». Per dare ai pazienti le cure adeguate, gli Ospedali Riuniti si organizzeranno per «diversa intensità di cura: bassa, media o alta» più che «per disciplina», fatti salvi i limiti strutturali ospedalieri; garantiranno percorsi diagnostici terapeutici di assistenza tali per cui ogni paziente preso in carico da diverse discipline avrà un proprio 'titolarè responsabile di cura.

 L'azienda si propone anche di fare marketing fuori regione in Abruzzo, Molise, Umbria e Puglia per la mobilità attiva dei pazienti. Si cerca di colmare la capacità produttiva della diagnostica per abbattere le liste d'attesa: la Tac funzionerà per 12 ore anche il sabato. L'obiettivo è passare da 5 mila a 5.600 prestazioni diagnostiche. Quanto al Salesi, con il prossimo trasferimento di Ostetricia e Neonatologia a Torrette, l'obiettivo è passare dai 2.200 a circa 3 mila nati. Intanto, però, l'accoglimento di un ricorso al Tar per l'aggiudicazione del Global Service rallenta anche i tempi dello spostamento.
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