Aerdorica congela il fallimento
ma Rimini va all'attacco in Europa

Aerdorica congela il fallimento ma Rimini va all'attacco in Europa
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 14 Febbraio 2018, 12:25
Aerdorica verso il concordato preventivo, ma è dall’ok dell’Europa alla ricapitalizzazione che continua a dipendere il suo futuro. Oggi, l’Amministratore unico della società gestore del Sanzio, Federica Massei, depositerà al Tribunale di Ancona, la richiesta ufficiale di attivazione della procedura, che congelerà per un massimo di 120 giorni l’istanza di fallimento avanzata dal pm Paolo Gubinelli a tutela dei soldi pubblici. Nei prossimi giorni, il Tribunale fisserà i termini per la presentazione di tutta la documentazione necessaria - probabilmente 60 giorni, poiché in fase di istruttoria prefallimentare - e nominerà un commissario giudiziale che dovrà controllare l’operato della società e fare da tramite.

L’attacco di Rimini
Intanto, a seguito della denuncia dello scorso 2 febbraio nei confronti della Regione, Airiminum, società che dal 2014 gestisce l’aeroporto di Rimini, ha fatto sapere che il prossimo 23 febbraio si presenterà in audizione, con i propri legali, davanti alla Commissione europea, per chiarire ulteriormente i motivi dell’esposto. Secondo la società riminese, infatti, la concessione della ricapitalizzazione da 20 milioni dalla Regione «provocherebbe una grave distorsione concorrenziale a detrimento proprio di Airiminum», a capitale interamente privato. Un passaggio che dilata ancora di più le tempistiche del parere Ue sulla conformità alle normative sugli aiuti di Stato di quei soldi, che servono come l’aria alle casse prosciugate di Aerdorica, anche con il concordato in atto.

Aerdorica commissariata
Semplificando la procedura, la richiesta di concordato preventivo può essere paragonata ad una scatola vuota, che dovrà essere riempita in 60 giorni, prorogabili di altri 60, con tutte le misure che si intendono mettere in atto per riportare la società in uno stato di equilibrio economico e finanziario. Il tutto sotto la supervisione di un commissario giudiziale nominato dal Tribunale ed incaricato di valutare ed approvare o meno le misure. Di fatto, il concordato fa decadere tutti gli accordi con i creditori finora raggiunti, che dovranno essere rinegoziati, e non basterà più quel piano di risanamento e sviluppo depositato in Tribunale e al vaglio di Bruxelles perché le misure lì previste non hanno copertura finanziaria fino all’arrivo del parere Ue sui 20 milioni di euro di ricapitalizzazione. Ogni spesa che si intende fare, ogni previsione, ogni misura introdotta dovrà ora essere suffragata da una documentazione che ne attesti la puntuale copertura economica. Probabilmente per questa ragione, Massei ha fatto sapere all’assemblea dei soci che intende allegare alla richiesta di concordato anche delle deroghe per garantire l’operatività dello scalo. Se alla fine dei 120 giorni, il Tribunale non dovesse valutare sufficienti le misure introdotte, decreterà il fallimento. Ecco perché quei 20 milioni continuano ad essere così indispensabili.

Come a Rimini
Quello che sta accadendo oggi ad Aerdorica sembra la fotocopia di quanto successo 5 anni fa al Fellini di Rimini che, prossimo al default, fece richiesta di concordato in bianco ma, nonostante la proposta della nuova governance privata capitanata dalla Cassa di Risparmio di Rimini - principale creditore - di rilevare la quasi totalità delle quote e accollarsi il debito, il Tribunale valutò impossibile salvare Aeradria, la società che gestiva lo scalo, e ne decretò il fallimento. Sperando in un finale diverso, Aerdorica si appresta a intraprendere una strada in salita, nella speranza che la Ue sblocchi i soldi o che intervenga, per miracolo, un privato che si proponga di comprare Aerdorica. Anche per questo, Massei ha lanciato un appello agli imprenditori marchigiani affinché salvino lo scalo con una cordata. Ma considerando che l’unico rimasto nella compagnie societaria è Gennaro Pieralisi, mentre gli altri si sono già sfilati tutti da tempo, non sembra una soluzione percorribile dall’oggi al domani.
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