La Cgil: «Nelle Marche un contratto
su dieci a tempo indeterminato»

La Cgil: «Nelle Marche un contratto su dieci a tempo indeterminato»
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Lunedì 4 Settembre 2017, 16:39
Nelle Marche non si arresta il drastico calo delle assunzioni a tempo indeterminato dopo la fine degli sgravi contributivi mentre si registra un’impennata dei contratti a termine. E’ quanto emerge dai dati dell’Inps elaborati dall’Ires Cgil Marche,  relativi al primo semestre del 2017.
 


Nei primi sei mesi dell’anno, le assunzioni a tempo indeterminato sono 11.213 e cioè quasi la metà rispetto a quelle registrate nel 2015, anno in cui sono stati pieni gli incentivi collegati al Jobs Act per le assunzioni stabili (-8.892, pari a -44,2%); ma calano anche rispetto a quelle del 2016 (-628, pari a -5,3%). I contratti a tempo indeterminato rappresentano il 10,4% degli avviamenti al lavoro complessivi: quota praticamente dimezzata rispetto al 2015 (23,4%). Dunque, nei primi sei mesi del 2017, solo un’assunzione su dieci avviene con un contratto a tempo indeterminato: si tratta del dato peggiore in Italia, dopo quello del Trentino Alto Adige, e notevolmente al di sotto sia della media nazionale (18,1%) che a quella delle regioni del Centro (17,4%).
Le cessazioni dei contratti di lavoro stabili invece tornano a crescere rispetto a quelle registrate nel 2016 tanto che il saldo tra assunzioni e cessazioni da rapporti di lavoro a tempo indeterminato è fortemente negativo: -6.490 unità.
Cresce invece notevolmente il lavoro precario con 30.285 avviamenti a tempo determinato, praticamente raddoppiati rispetto al 2015 (+105,6%) e che rappresentano il 71,4% delle assunzioni complessive (59,45% nel 2015), cosi come cresce anche il lavoro stagionale con 4.336 avviamenti (+68,9%).
Le assunzioni con contratto di apprendistato sono 2.268, pari al 5,0% degli avviamenti, crescono rispetto al 2016 ma sono ancora di poco inferiori ai valori del 2015.
Le assunzioni complessive sono state quindi 107.872 e hanno registrato una crescita significativa (+37,4% rispetto al 2016 e +25,4% rispetto al 2015) dovuta essenzialmente al lavoro precario: c’è da chiedersi quanti dei nuovi avviamenti sono destinati a nuovi posti di  lavoro  e quanti invece finiscono per sostituire rapporti stabili. 
«Questi dati evidenziano chiaramente come la fine degli incentivi abbia determinato una forte contrazione delle assunzioni a tempo indeterminato»  dichiarano Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della CGIL Marche e Giuseppe Santarelli, Segretario regionale, responsabile delle Politiche del Lavoro.
E ancora: «Dati e tendenze che vanno analizzati con attenzione, soprattutto in questi giorni in cui il Governo sta definendo le misure di sostegno all’occupazione giovanile. Occorrono interventi a sostegno dell’occupazione stabile ma che siano in grado anche di produrre occupazione aggiuntiva e non sostituzione di posti di lavoro già esistenti. Vanno premiate le imprese che accompagnano assunzioni a nuovi investimenti e innovazione in grado di rendere duraturo il lavoro». 
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