Nuove tratte verso Londra e Palermo
Così Aerdorica va in cerca del rilancio

Nuove tratte verso Londra e Palermo Così Aerdorica va in cerca del rilancio
di Martina Marinangeli
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Martedì 12 Dicembre 2017, 15:50
ANCONA - Nuove rotte in arrivo sui cieli di Ancona. La buona notizia giunge direttamente dall’amministratore unico di Aerdorica, Federica Massei, riascoltata ieri in seconda battuta dalla Commissione consiliare d’inchiesta. Durante l’audizione avrebbe fatto sapere, in particolare, di avere già in tasca un contratto firmato con Volotea per Palermo, in partenza a breve, mentre fonti certe vicine ad Aerdorica parlano anche di un accordo siglato con EasyJet per Londra Gatwick. L’annuncio arriverebbe dalla compagnia low cost inglese nelle prossime ore. Segnali positivi a pochi giorni dall’udienza nell’ambito dell’istruttoria pre fallimentare di giovedì. Il piano di sviluppo commerciale del Sanzio punta ad agganciare compagnie aeree che permettano di aumentare i passeggeri, ma con contratti meno onerosi di quelli della Ryanair, che impongono condizioni economiche definite «devastanti» dall’Au.



Questo però non vuol dire mollare completamente la low cost irlandese, con la quale si sta cercando di contrattare condizioni migliori mantenendo anche le altre rotte finora garantite. Nel frattempo, si sta lavorando anche per riattivare la fondamentale tratta per Roma, sostituendo Alitalia. Due le strade: la prima, con una low cost che però non garantirebbe l’hub internazionale come invece svolgeva la fu compagnia di bandiera; con una compagnia internazionale che però avrebbe richieste più esose. L’alternativa può anche essere lo spezzatino: tutto in stand by
Il quadro dipinto da Massei in Commissione parla anche di buoni dati relativi ai ricavi (più 3% annuo) e di una forte crescita nel settore cargo, con prospettive di ulteriore espansione. In particolare, a gennaio è previsto un incontro con Dhl per la costruzione di un magazzino merci al Sanzio, a carico della compagnia di trasporti. Questo perché, stando a quanto riferito da Massei, l’aeroporto di Bologna è già saturo a livello di cargo e fino a Bari c’è una terra di nessuno che potrebbe avere in Ancona il suo polo.
L’altro argomento cardine dell’audizione di ieri è stato quello legato alla questione del personale, definita «il fattore più difficile da gestire» dall’Au.
Tra le altre cose, ha affermato in Commissione che solo quattro dipendenti su 97 sono stati assunti tramite colloquio di lavoro. Un’accusa indiretta che porta a uno scenario di assunzioni ampiamente clientelari. In generale, ha sostenuto la bontà delle misure introdotte per limare il costo del personale, e cioè l’azzeramento degli straordinari, i turni spezzati ed i tagli unilaterali degli stipendi per circa 350 mila euro. Proprio in virtù di questa spending review, gli esuberi sono nel frattempo passati da 30 a 20 unità e potrebbero diminuire ancora con l’attivazione della cassa integrazione. L’inizio dell’ammortizzatore sociale sarebbe previsto per il primo marzo, ma nel frattempo vanno smaltite le ferie, altrimenti l’Inps non darà l’ok, e su questo Massei ha chiesto un accordo ai lavoratori per applicare le ferie anche ad ore, per coprire i buchi lasciati dai turni spezzati. Se da parte dei dipendenti arriverà l’ennesimo no, si partirà con i licenziamenti.
Clima teso in commissione L’audizione di ieri è stata caratterizzata anche da accesi botta e risposta tra Massei ed il presidente della Commissione, Sandro Zaffiri, tanto che è dovuto intervenire il vice presidente Enzo Giancarli per calmare gli animi. Pomo della discordia, la comunicazione parziale di alcune informazioni da parte dell’Au e la mancata consegna di alcuni documenti richiesti, come ad esempio quelli legati alla gestione Belluzzi. Nel trarre le conclusioni, Zaffiri ha posto dei quesiti: «Milioni di investimenti sul cargo, ma quale ritorno in termini economici? Ai marchigiani saranno effettivamente garantite rotte verso località di interesse commerciale e turistico? - e ancora – È possibile immaginare una società che persegua l’interesse del territorio e dei marchigiani e non esclusivamente quello del profitto?».
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