Zone 30, Comuni divisi. Macerata fa le barricate: «Qui non sono adatte». Scettici pure a Civitanova: «A scuola ci sono vigili e ausiliari»

L'assessore Renna: «Un esempio per i luoghi sensibili potrebbe arrivare dall’Austria»

Zone 30, Comuni divisi. Macerata fa le barricate: «Qui non sono adatte». Scettici pure a Civitanova: «A scuola ci sono vigili e ausiliari»
Zone 30, Comuni divisi. Macerata fa le barricate: «Qui non sono adatte». Scettici pure a Civitanova: «A scuola ci sono vigili e ausiliari»
di Giulia Sancricca
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Venerdì 26 Gennaio 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 07:27

MACERATA Zone 30 sì, Zone 30 no? Mentre il dibattito continua a restare acceso in campo nazionale, anche il Maceratese è diviso tra amministrazioni contrarie e favorevoli. C’è infatti chi esclude categoricamente l’istituzione di un ambito urbano circoscritto con il limite di 30 chilometri orari e chi invece le ha già in programma nei piani della mobilità sostenibile. Un esempio del primo caso è l’amministrazione del capoluogo, guidata da Sandro Parcaroli (Lega), che chiude ogni possibilità al riguardo. 

La posizione

Lo spiega l’assessore alla polizia locale Paolo Renna, molto critico sul provvedimento che sta facendo discutere da giorni sulla scorta dell’esempio di Bologna. «Sono fortemente contrario, in questa forma sono più i danni che i vantaggi – dice –. Per me, istituirle su arterie di grande scorrimento è il male assoluto per la viabilità, mentre se ne potrebbe parlare seguendo l’Austria, dove in molte città ci sono limiti di velocità a 30 km/h in corrispondenza delle scuole, degli ospedali o di altre zone sensibili».

La pensava diversamente la giunta Carancini che nel Piano urbano della mobilità sostenibile - approvato a un mese dalle elezioni che incoronarono poi sindaco Parcaroli - prevedeva zone con limite di velocità ai 30 km/h lungo le mura, in borgo Santa Croce, in via Borghi, via De Amicis, nella zona del tribunale, in via Rosetani, in via D’Azeglio, in via Mancini, in via Rosati, nei pressi dell’area ex Saram, a Collevario, in via Pavese, in corso Cavour, a Villa Potenza, a Piediripa e a ridosso della scuola Natali a Sforzacosta. «Non sono provvedimenti che si prestano a una realtà come Macerata – chiude Renna – si volevano istituire zone 30 lungo le mura o in corso Cavour. Ve le immaginate? Per questo votai no già all’epoca».

La perplessità

Scettico pure il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, altra amministrazione di centrodestra. «Noi ne stiamo parlando, ma non abbiamo preso alcun tipo di decisione - spiega -.

Non sono contrario a delle strade con il limite di 30, magari vicino alle scuole, alle chiese o nei luoghi sensibili. Ma intere Zone 30 che prevedono veri e propri quartieri non credo che siano un vantaggio. Partiamo anche dal presupposto che vicino alle scuole abbiamo il servizio di polizia locale, gli ausiliari del traffico e le auto sono comunque costrette a procedere lentamente. Intere Zone 30 mi sembrano una scelta eccessiva e non credo che abbia giovamento». L’altro lato della medaglia è rappresentato da amministrazioni di centrosinistra come Recanati che - secondo l’assessore Mirco Scorcelli - è stata antesignana su questo tema: «Per quanto ci riguarda - dice - quasi tutta la circonvallazione è Zona 30. Ma questo limite esiste già anche nel centro storico e in alcune strade rurali molto strette. Sono disposizioni che abbiamo già trovato e a cui noi vorremmo aggiungerne altre. Il Pums (Piano urbano mobilità sostenibile) al momento al vaglio della Provincia, ne prevede molte altre nei luoghi sensibili della città come le scuole e lo stadio. Con quelle già esistenti, comunque, non abbiamo mai avuto problemi». Sulla scia del cambiamento anche Porto Recanati: «La bozza del Biciplan a cui si sta lavorando - dice il sindaco Andrea Michelini - prevede alcune Zone 30, tra cui il centro della città. Ma in molte aree c’è già una segnaletica verticale con questo limite. L’obiettivo per il futuro è fare maggiore attenzione alle zone a rischio e vicine alle piste ciclabili, zone che interagiscono sia con la mobilità sostenibile che con i motori. Non dimentichiamo comunque che al momento il corso e le strade vicino alle scuole hanno già questo limite».

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