MACERATA Zone 30 sì, Zone 30 no? Mentre il dibattito continua a restare acceso in campo nazionale, anche il Maceratese è diviso tra amministrazioni contrarie e favorevoli. C’è infatti chi esclude categoricamente l’istituzione di un ambito urbano circoscritto con il limite di 30 chilometri orari e chi invece le ha già in programma nei piani della mobilità sostenibile. Un esempio del primo caso è l’amministrazione del capoluogo, guidata da Sandro Parcaroli (Lega), che chiude ogni possibilità al riguardo.
La posizione
Lo spiega l’assessore alla polizia locale Paolo Renna, molto critico sul provvedimento che sta facendo discutere da giorni sulla scorta dell’esempio di Bologna. «Sono fortemente contrario, in questa forma sono più i danni che i vantaggi – dice –. Per me, istituirle su arterie di grande scorrimento è il male assoluto per la viabilità, mentre se ne potrebbe parlare seguendo l’Austria, dove in molte città ci sono limiti di velocità a 30 km/h in corrispondenza delle scuole, degli ospedali o di altre zone sensibili».
La pensava diversamente la giunta Carancini che nel Piano urbano della mobilità sostenibile - approvato a un mese dalle elezioni che incoronarono poi sindaco Parcaroli - prevedeva zone con limite di velocità ai 30 km/h lungo le mura, in borgo Santa Croce, in via Borghi, via De Amicis, nella zona del tribunale, in via Rosetani, in via D’Azeglio, in via Mancini, in via Rosati, nei pressi dell’area ex Saram, a Collevario, in via Pavese, in corso Cavour, a Villa Potenza, a Piediripa e a ridosso della scuola Natali a Sforzacosta. «Non sono provvedimenti che si prestano a una realtà come Macerata – chiude Renna – si volevano istituire zone 30 lungo le mura o in corso Cavour. Ve le immaginate? Per questo votai no già all’epoca».
La perplessità
Scettico pure il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, altra amministrazione di centrodestra. «Noi ne stiamo parlando, ma non abbiamo preso alcun tipo di decisione - spiega -.