Tolentino, da Padre Pio in handbike
La nuova sfida di Paolo Vichi

Paolo Vichi
Paolo Vichi
di Alessandra Bruno
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Lunedì 25 Luglio 2016, 11:02
TOLENTINO - Un’altra sfida per Paolo Vichi: il viaggio in handbike fino alla Puglia: «La forza la trovo ogni giorno negli occhi di mia figlia». Che il 37enne tolentinate, atleta disabile e fondatore del gruppo “Lesi non Arresi”, avesse grinta da vendere era cosa nota. Ma questa volta l’impresa è davvero ambiziosa: raggiungere da Tolentino il santuario di San Giovanni Rotondo, con la bici a tre ruote progettata per chi ha disabilità. Un percorso lungo oltre 350 chilometri. Nel 2012 il giovane ha perso l’uso delle gambe in un drammatico incidente, che però non gli ha strappato né il sorriso né la voglia di lottare.
Paolo è già pronto per l’avventura: «Partirò alle 8 del primo agosto dalla chiesa di San Nicola - annuncia-, con me ci saranno due amici Andrea, da cui è partita l’idea e Tiziano, che pedaleranno in sella a una classica bici. A supporto, per la mia carrozzina e i bagagli, un pulmino messo a disposizione dai servizi sociali del Comune di Tolentino. Il primo giorno ci fermeremo a Pineto, vicino Pescara e dormiremo in albergo. Il secondo giorno sosteremo a Termoli. Il terzo andremo diretti a Foggia, al santuario di Padre Pio di San Giovanni Rotondo. Nel pomeriggio rientreremo con il pulmino». Una missione di fede e di coraggio: «Pregherò per alcune questioni che riguardano la mia vita - spiega - ma soprattutto il rapporto con la mia bellissima bimba di cinque anni. Oltre la fede c’è la voglia di mettermi alla prova, di superare i miei limiti. È la prima volta che la destinazione è così lontana: con la bici sono arrivato solo fino ad Assisi».
C’è un’altra ragione importante: «Indosseremo le maglie dell’associazione Marina Romoli - dice -, la Onlus che raccoglie fondi per la ricerca di una cura per le lesioni del midollo spinale. Il nostro gruppo sostiene il progetto “Un cuore nel motore per Fabrizio”, dedicato a Fabrizio Iezzi, un ragazzo paraplegico di Ortona. Questo viaggio è anche per lui». Fan sfegatato di Jovanotti e titolare di un’impresa di giardinaggio, Paolo è un esempio di vita: «Ora so cosa vuol dire essere disabile e fare i conti con le barriere architettoniche. Per questo mi batto per cambiare le cose».
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