Svolta storica per l’ateneo di Macerata: acquistata l’ex sede della Banca d’Italia

Firmato l’atto notarile. L’obiettivo è usare subito il piano terra come segreteria e sportello per gli studenti

Svolta storica per l’ateneo di Macerata: acquistata l’ex sede della Banca d’Italia
Svolta storica per l’ateneo di Macerata: acquistata l’ex sede della Banca d’Italia
di Nicola Paciarelli
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Giovedì 28 Marzo 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 11:52

MACERATA «Da oggi la ex sede della Banca d’Italia appartiene all’Università di Macerata. Per noi è un passo molto importante, che cambia la storia dell’ateneo e che ci darà una sede centrale, che più centrale di così è difficile da immaginare». Il rettore di Unimc, John McCourt, è visibilmente soddisfatto subito dopo aver firmato, con il direttore della sede di Ancona della Banca centrale italiana, Maurizio Cannistraro, l'atto notarile di acquisto dell'ex sede di Bankitalia, un investimento di 3.650.000 euro per i palazzi Rotelli, Silvestri e Mozzi (palazzo dei Diamanti), per un totale di 25mila metri cubi e quasi 9.000 metri quadrati.

Il commento

«Sarà la sede centrale – commenta McCourt - che segnala la nostra volontà di rafforzarci, rinnovarci, darci un’amministrazione centralizzata, una sede che rappresenta un investimento per i giovani, per gli studenti attuali e futuri. É il segnale che Unimc intende rafforzarsi al centro della città, cosa che darà nuova energia all'azione dell’ateneo, ma anche al centro della città stessa, che ha bisogno di essere frequentato.

Ora inizia la parte più difficile, cioè sistemarlo il più velocemente possibile. Speriamo di poter utilizzare, da subito, il piano terra, per farne una grande segreteria e uno sportello per gli studenti. Poi – continua il rettore – verranno gli uffici amministrativi e, già da ora, stiamo cercando di capire come utilizzare la parte residenziale, se riusciremo a farci qualcosa in termini di studentato. Infine, c’è la parte del sotterraneo, ancora da valutare. Dobbiamo aspettare due mesi e mezzo, durante i quali la Soprintendenza potrebbe intervenire, anche se non è mai successo. In autunno, poi, vorrei organizzare un convegno, di due giorni, per raccontare le storie di questi palazzi». L'immobile ha una struttura solida, integra e senza danni a seguito del sisma del 2016, quindi non saranno necessari interventi di miglioramento strutturale.

 

Le caratteristiche

Il complesso è formato da tre distinti edifici affiancati, anche se collegati tra loro, ed è suddiviso in zone funzionalmente indipendenti, che possono essere ristrutturate in tempi differenti e utilizzate autonomamente. Il piano terra, come spiegato dal rettore McCourt, consentirà di raggruppare gli sportelli a servizio degli studenti, come le segreterie e l'infopoint. «Unimc – sottolinea Francesco Ascenzi, capo dell'ufficio tecnico – continua nell'opera di recupero di pezzi di città abbandonati, come villa Lauri e l’ex Cras. Investiamo sul tessuto della città per creare una sinergia con la città stessa. La parte degli uffici al piano terra e al primo piano è in ottimo stato di manutenzione, dovremo solo fare lavori di impiantistica, e il vantaggioso prezzo, 500 euro al metro quadro, ha consentito di creare economie per un primo stralcio di lavori subito. Il bellissimo bancone di marmo che si trova a piano terra sarà l'icona dell’interfaccia con gli studenti e l'obiettivo è utilizzarlo il prima possibile». «Questa operazione – conclude McCourt – è stata possibile per l’accordo di programma firmato con il Ministero dal mio predecessore, dopo il sisma, per un finanziamento importante che ha cercato di spendere, senza successo, per l’ex Upim e piazza Pizzarello. Noi siamo riusciti a recuperare le risorse per questa operazione, con l'impegno di spenderle presto e bene. Questa struttura diventerà la nostra interfaccia con la città e negli anni sarà il nostro head quarter. Entro giugno, poi, partiranno i lavori a palazzo Ugolini e palazzo Ciccolini, che dureranno circa due anni, ed entro l'anno anche alla sede di Giurisprudenza».

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