I controlli
I militari controllarono meticolosamente il telefono del 37enne trovando tantissimi messaggi sospetti inviati e ricevuti su Whatsapp, Messenger e Instagram. Poi furono individuati e sentiti testimoni, effettuati riconoscimenti fotografici, accertamenti sul territorio e servizi di osservazione che portarono a individuare 15 acquirenti, dai 25 ai 55 anni, che tra il 2017 e il 2022 si sarebbero riforniti, alcuni dal 37enne e altri da un altro giovane, un maceratese di 36anni. Il pubblico ministero che aveva coordinato le indagini, Enrico Barbieri, alla fine aveva contestato al maceratese numerose cessioni di eroina, cocaina, hashish e marijuana, mentre al 37enne cessioni di hashish, marijuana, Mdma e ketamina per un giro di affari di migliaia di euro.
Il patteggiamento
Ieri il 37enne ha patteggiato, in continuazione col precedente patteggiamento (per la droga trovatagli ad agosto), 3 anni e 8 mesi, 15mila euro di multa e la confisca per circa 70mila euro. Il difensore, l’avvocato Alessandro Marcolini, ha prodotto numerosi documenti per dimostrare che dal 2021 il 37enne ha cambiato stile di vita facendo volontariato alla Croce Rossa e lavorando costantemente come muratore, ottenendo il riconoscimento delle attenuanti e l’esclusione della recidiva nel calcolo della pena finale. La pena detentiva applicata sarà quella domiciliare che, con la riforma Cartabia, prevede la permanenza nel domicilio per non meno di 12 ore al giorno per cui l’uomo potrà continuare a lavorare. Per il 36enne, difeso dall’avvocato Anna Quercetti, l’udienza è stata rinviata al prossimo 6 settembre per valutare un eventuale patteggiamento.