Maccari, Confindustria Macerata: «Se c’è la volontà politica basta poco per ripartire»

Maccari, Confindustria Macerata: «Se c’è la volontà politica basta poco per ripartire»
Maccari, Confindustria Macerata: «Se c’è la volontà politica basta poco per ripartire»
di Giulia Sancricca
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:16

MACERATA «Bisogna capire se c’è la volontà politica di dare un futuro ai paesi del cratere, oppure no». Che per ripopolare le zone colpite dal sisma servano servizi e incentivi fiscali è un tema che mette tutti d’accordo, ma Federico Maccari, ceo de La Pasta di Camerino e vicepresidente di Confindustria Macerata, pone l’accento su una questione che è alla base del problema: la reale volontà di far rinascere quelle zone.

La posizione

«Abbiamo visto quanto è costato allo Stato il Superbonus, però poi non si trovano le risorse e le leve giuste per ridare slancio e vita vera al cratere. Se compariamo quanto sarebbe necessario per rendere i paesi del cratere attrattivi e competitivi rispetto alle manovre del governo ci accorgiamo che servirebbe una bassissima percentuale sul bilancio. Dunque è solo una scelta politica».

Le necessità

Maccari analizza poi le necessità degli imprenditori che, come lui, hanno deciso di restare e investire nel cratere: «Nel nostro caso - dice - la passione scavalca la ragione: dal 2016 a oggi abbiamo investito oltre 15 milioni in quest’area, nonostante le condizioni di logistica siano mancanti per un'azienda che produce per tutto il territorio italiano, conta 87 dipendenti per la maggior parte del posto e fa fatica a trovare la disponibilità delle risorse umane specializzate su un territorio ancora desolato che non ha prospettive di futuro. Nel nostro scenario bisogna cercare profili altamente qualificati in campo nazionale che poi è difficile accogliere in questi territori. È difficile convincerli a spostarsi con la famiglia pur pagandoli di più.

A mio avviso, la flat tax è lo strumento migliore tra Stato e imprenditori per raggiungere questo obiettivo. Ora non si sta dando nessuna agevolazione diretta». E poi: «Incentivare gli imprenditori a investire, assumere risorse qualificate, è l'unica leva per creare posti di lavoro nella nostra zona. Viceversa, spendiamo miliardi di euro per la ricostruzione ma resteranno scatole vuote». Secondo Maccari è ancora possibile invertire la rotta: «Oggi, anche con le tecnologie che aiutano il lavoro, potremmo davvero attrarre professionisti residenti nel cratere con agevolazioni ad hoc e lavoro in smart working. Questi territori si prestano già a una migliore qualità della vita, debbono solo creare l’interesse economico». Incentivi necessari però anche per le imprese costrette a sostenere costi maggiori rispetto alle stesse realtà che si trovano in zone più comode: «Noi spediamo tutti i giorni più di dieci autotreni di pasta, ed è difficile trovare trasportatori che ci diano un servizio quotidiano. I costi sono decisamente maggiori, almeno del 20%, rispetto al resto delle industrie italiane. Lo stesso per le risorse umane: noi prendiamo dipendenti del nostro territorio e li formiamo, rispetto ai competitor che invece hanno un campo più alto di scelta nelle specifiche carriere. Anche questo è un costo maggiore».

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