Macerata, ragazze reclutate dall’Est Europa e costrette a prostituirsi: cinque moldavi sotto processo

Macerata, ragazze reclutate dall’Est Europa e costrette a prostituirsi: cinque moldavi sul banco degli imputati. Alle giovani era stato anche ritirato il passaporto
Macerata, ragazze reclutate dall’Est Europa e costrette a prostituirsi: cinque moldavi sul banco degli imputati. Alle giovani era stato anche ritirato il passaporto
di Benedetta Lombo
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Giovedì 14 Dicembre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 12:22

MACERATA - Avrebbero reclutato giovani dell’Est in difficoltà economica e approfittando della loro situazione di disagio le avrebbero fatte venire in Italia per avviarle alla prostituzione. Cinque moldavi tra i 54 e i 31 anni, due donne e tre uomini, sono accusati di sfruttamento della prostituzione. Ieri l’udienza preliminare a loro carico è stata rinviata al 6 marzo del prossimo anno per un difetto di notifica.

Imputati sono: Costantin Ponici, 54 anni, Natalia Cneazeva, 50 anni, Eduard Melinc, 51 anni, tutti e tre irreperibili dal 14 luglio 2021, Diana Anghel, 31 anni residente in Olanda e Valeriu Anghel, 51 anni domiciliato a Cavallino-Treporti (Ve).

La ricostruzione

Secondo l’accusa ieri sostenuta in aula dal procuratore Giovanni Narbone (il fascicolo invece è del sostituto procuratore Enrico Riccioni), in concorso tra loro, avrebbero reclutato delle giovani che si trovavano in una situazione di disagio economico, inducendole con l'inganno a venire in Italia dai loro Paesi di origine per prostituirsi.

In particolare le ragazze individuate dagli inquirenti nel corso delle indagini come vittime dei cinque moldavi, sarebbero originarie della Bulgaria, dell’Ucraina e della Slovenia. Per invogliarle a venire in Italia gli imputati avrebbero prospettato loro guadagni importanti e avrebbero pagato loro stessi il viaggio aereo. Ma una volta arrivate a Civitanova, a loro spese le ragazze avrebbero scoperto la verità: con la minaccia, e ritirando loro il passaporto, gli imputati le avrebbero avviate alla prostituzione. In particolare, dopo averle costrette a pubblicare foto su siti hot dedicati all’organizzazione di incontri di natura sessuale, avrebbero procurato alle ragazze gli alloggi dove incontrare i clienti a pagamento, i telefoni cellulari da utilizzare per i contatti con i clienti e, sempre secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbero offerto la protezione in caso di problemi con altre persone nel corso della loro attività ed infine intascando gran parte dei proventi. Tutto questo per l’accusa sarebbe avvenuto a Civitanova e in altre parti d’Italia nel corso del 2016.

 

L’udienza

Ieri era stata fissata l’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni, ma per un difetto di notifica l’udienza è slittata a marzo del prossimo anno. Gli imputati, che respingono gli addebiti, sono difesi dagli avvocati Fabio Sargenti e Jacopo Trevisan del foro di Venezia.

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