Potenza Picena, scrive un biglietto
e si getta ​sotto un treno in corsa

Il luogo del dramma
Il luogo del dramma
di Chiara Marinelli
4 Minuti di Lettura
Venerdì 21 Ottobre 2016, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 09:43

POTENZA PICENA Scrive due righe su un biglietto, annunciando di volerla fare finita gettandosi sotto un treno perché non sopporta più di stare male. Scende di casa e, a piedi, raggiunge la stazione ferroviaria. Aspetta il primo treno in corsa, un Frecciabianca sul primo binario, e si butta sotto. Lo ha aspettato, negli ultimi istanti della sua vita, a braccia aperte secondo quanto riferito dal macchinista che ha potuto fare ben poco per evitare l’impatto. 
Si è lasciato travolgere dal treno che viaggiava a 180 chilometri orari: ha deciso di morire così Carlos Alberto Floj, sessantacinquenne nato in Argentina ma da tempo residente a Porto Potenza Picena, in via Antonelli e Tebaldi. Proprio a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria. È lì che nella prima mattinata di ieri, intorno alle 9, si è consumata la tragedia che ha scosso una insolitamente calda mattinata di sole in piazza Stazione. Precisamente erano le 9.10 di ieri quando è avvenuto l’impatto fatale. 
Sul primo binario in quel momento correva lanciato il Frecciabianca 9810, partito da Pescara e diretto a Milano. Si era fermato mezz’ora prima a San Benedetto del Tronto poi aveva ripreso, senza fermarsi, il suo itinerario verso Ancona. Ma nel capoluogo dorico il treno non è arrivato all’ora in cui era atteso dai viaggiatori. Lo aspettava, in piedi sul primo binario, anche il pensionato sessantacinquenne. 
Il macchinista ha visto quell’uomo buttarsi sui binari e rimanere fermo, a braccia aperte: non ha potuto fare niente per non investirlo. Lo ha centrato in pieno. Una parte del corpo è rimasta conficcata nel vano anteriore del locomotore, trascinata per quasi un chilometro dal punto dell’impatto fino al tratto ferroviario in corrispondenza dell’istituto di riabilitazione Santo Stefano. 
Sul posto sono intervenuti a sirene spiegate il personale medico e sanitario del 118 e della Croce Verde di Civitanova, i vigili del fuoco pure di Civitanova, i carabinieri della locale stazione con il maresciallo Artese, la scientifica e la polizia municipale. Le indagini sono state seguite anche dalla polizia ferroviaria, come da prassi in circostanze simili. Inutile, ovviamente, l’intervento dei soccorsi. I vigili del fuoco, invece, sono rimasti sui binari per tutta la mattinata per recuperare il cadavere, inghiottito dal treno. Per l’identificazione del corpo martoriato hanno lavorato i carabinieri della locale stazione: il sessantacinquenne non aveva documenti addosso. Ma la moglie – che l’uomo lascia insieme a due figli, che attualmente si trovano in Argentina – si è allarmata immediatamente quando ha sentito da fuori le sirene dei mezzi di soccorsi e il vociare della gente che parlava di una persona finita sotto un treno. 
Una amica di famiglia, allertata dalla moglie della vittima, ha raggiunto la piazza della stazione per chiedere cosa stesse succedendo. Poco dopo una pattuglia dei carabinieri si è recata presso l’abitazione dove viveva il sessantacinquenne argentino.
Sul tavolo hanno trovato un biglietto dove poco prima l’uomo aveva annunciato le sue intenzioni suicide. Provato nell’animo da una malattia e preso da un momento di sconforto a cui non ha saputo resistere, il pensionato ha deciso di togliersi la vita. La tragica notizia è trapelata quasi subito e dalla stazione ferroviaria ha raggiunto, in poco tempo, tutta la cittadina. Tanti i viaggiatori fermati dalla polizia municipale, che ha bloccato per tutta la mattinata l’ingresso alla stazione ferroviaria per consentire ai soccorritori e agli inquirenti di svolgere il loro lavoro. La circolazione ferroviaria, inizialmente sospesa su entrambi i binari per consentire i soccorsi - purtroppo inutili -, è poi ripresa alle ore 10.15 a senso unico alternato su un binario.
Poco dopo mezzogiorno e mezzo, terminati i rilievi di rito da parte dell’autorità giudiziaria, è stato concesso il nulla osta alla riattivazione della circolazione anche sull’altro binario. Ci sono state conseguenze e disagi per 22 treni: oltre al convoglio che ha colpito l’uomo, come si diceva il Frecciabianca 9810 Bari-Milano ripartito con un ritardo di 230 minuti, quattro Frecce hanno accumulato fino a 90 minuti di ritardo, tre Intercity e sei Regionali fino a 140 minuti. Sette regionali sono stati limitati nel loro percorso ed uno, infine, è stato cancellato.
Carlos Alberto Floj a Porto Potenza Picena era molto conosciuto e saranno in tanti, in occasione della cerimonia funebre, a stringersi intorno alla famiglia, straziata dal dolore. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA