È morto Marco Pannaggi, figlio dell’artista furista: aveva 82 anni e viveva in Norvegia. Fondò a Macerata un Centro studi dedicato al padre

È morto Marco Pannaggi, figlio dell’artista furista: aveva 82 anni e viveva in Norvegia
È morto Marco Pannaggi, figlio dell’artista furista: aveva 82 anni e viveva in Norvegia
di Mauro Giustozzi
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Gennaio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 15:12

MACERATA Lutto nel mondo dell’arte maceratese. Si è spento ad Oslo, dove viveva da molti anni, l'82enne Marco Pannaggi, primogenito del grande artista del futurismo Ivo, che ha dedicato tutta la sua esistenza a valorizzare la figura del padre, fondando a Macerata il Centro studi Pannaggi che in oltre dieci anni di attività ha organizzato mostre, incontri, convegni sul lavoro artistico di Ivo Pannaggi. 

Il legame

Marco, nonostante la lontananza, era rimasto sempre in contatto con tanti maceratesi, oltre che con il presidente del Centro Studi Gabriele Porfiri con il quale proprio poche ore prima di morire ha avuto un colloquio telefonico. «Aveva subito un incidente domestico che lo aveva portato ad essere ricoverato per una frattura al costato in ospedale: era uscito il 28 dicembre – dice Porfiri - andando poi a casa della sorella Kora. Le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate, Marco aveva chiamato un conoscente di Macerata che mi ha avvertito immediatamente e così gli ho telefonato anche io. Mi sembrava affaticato nel parlare ma non era affatto preoccupato al punto che ho pensato che il peggio fosse passato. Invece è poi giunta la comunicazione del suo decesso da parte della nipote: come il padre Ivo anche Marco soffriva di cuore e a stroncarlo è stato un infarto. Il funerale si terrà ad Oslo ma non prima di una settimana e sicuramente sarà presente una delegazione del Centro studi Pannaggi che lui ha creato e per il quale si è speso sino agli ultimi giorni di vita».

Anche Marco Pannaggi, a suo modo, è stato artista, critico d’arte, attore e regista, amava la musica, l’arte e l’architettura. Ma nella sua vita, come accade nei paesi nordeuropei, ha svolto tanti mestieri, anche come tassista e operaio. Viveva con una modesta pensione.

Dopo il Covid non era più tornato in Italia

«Marco Pannaggi non è più tornato in Italia, a Macerata, dopo il Covid - racconta Gabriele Porfiri -. È stato lui nel 2013 a ideare questa associazione per approfondire e salvaguardare l’opera di Ivo che aveva avuto una vita intensa e straordinaria, ma poco conosciuta. Nel corso di questo decennio abbiamo portato avanti progetti, scritto un libro, curato mostre e ci siamo occupati della catalogazione in un archivio delle opere del padre. Personalmente in questi anni ci siamo tenuti in costante contatto, ci siamo scritti fino alla scorsa settimana quando mi aveva inviato un suo articolo sull’opera di industrial design del padre. Quando veniva a Macerata soggiornava nella casa che Ivo aveva acquistato in via Crescimbeni». Marco Pannaggi lascia la sorella Kora e l’altro fratello Tito. Toccherà ora al Centro studi portare avanti l’eredità che lascia il figlio del grande artista. «La nostra attività proseguirà come aveva sempre espresso Marco in vita - conclude il presidente Porfiri - era suo interesse che si continuasse a lavorare sulla figura di Ivo Pannaggi e così faremo. Tra gli obiettivi quello di riunire l’archivio che c’è in via Crescimbeni con l’altra parte che si trova a Oslo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA