MACERATA Già incassati 450mila euro di biglietti per la prossima stagione. Lo Sferisterio ingrana la marcia e l’ormai tradizionale serata dedicata a mecenati e sponsor diventa l’occasione per dare i primi numeri di un’estate che si preannuncia ricca di novità. La prima è quella del direttore artistico Paolo Gavazzeni, che ha preso il timone del Macerata Opera Festival solo da qualche mese ma è già perfettamente a suo agio nel ruolo.
«Se ci sarà qualcosa che non va in questo festival la colpa sarà mia - ha detto - , saprete con chi prendervela.
«Il Mof è una realtà economica importante della città e della provincia - ha spiegato il sovrintendente Flavio Cavalli presentato da Paolo Notari, conduttore della serata ospitata nella sede della Società Filarmonica in via Gramsci -. Abbiano accelerato tanto quest’anno con il direttore nominato in corsa. Al 10 marzo le biglietterie del Mof hanno incassato già 450mila euro, siamo tornati agli incassi dell’era pre-Covid 2018-2019. Un bel traguardo frutto del lavoro di un team. Tante persone che cercano di portare sempre più in alto il Mof».
L’impegno
Cavalli ha poi ricordato l’impegno con le scuole e i giovani grazie al Macerata Opera Family. Un aspetto sempre più curato nel corso degli anni e divenuto centrale. «Proprio oggi abbiamo tenuto una lezione con 400 docenti da tutta la provincia che quest’anno porteranno circa 12mila giovani e giovanissimi in arena, un’adesione importantissima che va oltre ogni aspettativa. Abbiamo dovuto aggiungere una recita e questo ci fa piacere perché diamo ai ragazzi un’alternativa ai social e alla tecnologia. Proponiamo lo spettacolo dal vivo che può dare un contributo alla crescita dal punto di vista culturale».
Cavalli ha ringraziato i mecenati per il sostegno. «Il teatro La Scala di Milano diventa inclusivo con un progetto che Macerata porta avanti da 15 anni. Oggi che lo Sferisterio è monumento nazionale ancor di più dovete esserne orgogliosi», ha concluso. Ha portato il saluto anche il sindaco Sandro Parcaroli. «Quella dei mecenati è una tradizione che ogni anno aumenta, forse non entreremo più in questa sala - ha sottolineato il primo cittadino che è anche presidente dell’associazione Sferisterio nonché mecenate come altri suoi familiari («in casa siamo quattro mecenati, manca solo il cane», ha scherzato)-. Lo Sferisterio è diventato monumento nazionale» e non finisce qui «perché noi siamo territorio di teatro e vorremmo candidare il Lauro Rossi per l’Unesco. Lo scorso anno sono venuti a Macerata 120mila turisti, tre volte la nostra popolazione. La città deve vivere con questo. Poi ci sono ateneo, artigianato, associazioni, singoli cittadini. Tutti uniti facciamo in modo che la città sia la più bella e attrattiva del territorio».