Regione pronta ad attivare l’iter per la sostituzione di Daniela Corsi in Ast. Ecco gli scenari

Regione pronta ad attivare l’iter per la sostituzione di Daniela Corsi in Ast. Ecco gli scenari
Regione pronta ad attivare l’iter per la sostituzione di Daniela Corsi in Ast. Ecco gli scenari
di Luca Patrassi
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Domenica 1 Ottobre 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 14:01

MACERATA La sentenza legata alla vicenda della dirigente Ast Daniela Corsi è al centro dei commenti. A spiegare la posizione della Regione è stato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini: «Nel momento in cui ci arriva la sentenza dobbiamo procedere alla sua sostituzione.

Appena ci sarà la notifica del procedimento, attiveremo l’iter per la nomina del nuovo direttore generale, potremo farlo anche a prescindere visto che appunto abbiamo avuto notizia della sentenza. Esprimiamo fiducia nella magistratura, il nostro sistema prevede tante possibilità e fasi di giudizio. Dobbiamo prendere atto della sentenza, a questo punto se la dottoressa Corsi volesse impugnare l’atto i tempi sono talmente lunghi che noi non possiamo aspettare». 


La critica


Il segretario provinciale del Partito democratico Angelo Sciapichetti parte all’attacco: «Dura Lex sed Lex.

La destra non solo non ha ascoltato i nostri consigli, ma l’arroganza e il delirio di onnipotenza l’hanno portata a fare i conti con la legge e il governo regionale ne esce con le ossa rotte rimediando una figuraccia senza precedenti». Aggiunge l’esponente democrat: «L’assessore Saltamartini che ha fortissimamente voluto la nomina, e non più tardi di una settimana fa l’ha difesa con pervicacia rilasciando dichiarazioni gravissime e incommentabili, rimedia un ko politico e uno schiaffo istituzionale facendo cosi perdere la faccia all’intera giunta e creando un grave danno all’immagine istituzionale delle Regione Marche stessa.

Una domanda al presidente Acquaroli: cosa deve succedere ancora per cacciare dalla giunta un personaggio come Saltamartini?». Durissimo l’intervento del consigliere regionale democrat Romano Carancini. «La sentenza del Tribunale di Roma non sancisce tanto la sconfitta della dottoressa Daniela Corsi sulla rivendicazione del diritto a dirigere aziende sanitarie quanto piuttosto l’ostinata questione politica e personale che della vicenda ne hanno fatto una bandiera sia l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini sia il presidente ombra della Regione Marche Francesco Acquaroli, quest’ultimo manifestamente incapace di governare, da un lato, il braccio di ferro con la Lega, e dall’altro, il “capriccio” del proprio vice presidente. La sentenza è una disfatta indecorosa per loro i quali indifferenti alle regole, all’istituzione, al buon senso, hanno trascinato a fondo una professionista sanitaria che avrebbe dovuto essere protetta, non mandata al macello come è in effetti avvenuto». Aggiunge Carancini: «Il “male” più profondo è la totale rassegnazione e sfiducia della comunità sanitaria maceratese nei confronti della catena di comando: in questi anni, con il cambiamento del governo regionale, sono accadute situazioni inaccettabili». 


L’affondo 


«Certo le responsabilità sono di chi ha diretto, per il clima instaurato, per l’incapacità di costituirsi interlocutore del governo sanitario e non mero esecutore - sottolinea Carancini -, perché non ci si inventa manager aziendale dall’oggi al domani per il solo fatto che sei un buon medico. ma in questi anni, soprattutto, è mancata la “mano” del governo regionale: di un presidente invisibile e di un assessore che attraverso dichiarazioni, azioni, scelte sbagliate e promesse mancate ha influito sulla Ast 3 con particolare negatività. Vogliamo credere in questo momento, dopo la sentenza di Roma su Daniela Corsi, che sia il presidente Acquaroli che l’assessore regionale riflettano con serietà sulla scelta del nuovo direttore generale della Ast 3. Occorrono autorevolezza, competenza sanitaria e manageriale, capacità di relazione e aggiungerei coraggio» .

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