Malore in casa, l’assessore Iommi dimesso dall’ospedale: «A Macerata la sanità è un’eccellenza»

Malore in casa, l’assessore Iommi dimesso dall’ospedale: «A Macerata la sanità è un’eccellenza»
Malore in casa, l’assessore Iommi dimesso dall’ospedale: «A Macerata la sanità è un’eccellenza»
di Luca Patrassi
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Giovedì 7 Marzo 2024, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 15:24

MACERATA Degenza ospedaliera finita per l’architetto e assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi che l’altro pomeriggio è tornato a casa, 15 giorni dopo il malore che lo aveva costretto al ricovero, prima al pronto soccorso, poi in Rianimazione ed infine in Pneumologia.

Il dolore

«Non ricordo niente - dice ora Silvano Iommi - di come è avvenuta questa cosa, se non quello che mi ha riferito mia moglie. Avevo fatto colazione quella mattina e mi ero rimesso a letto perchè non mi sentivo bene, poi ho sentito un forte dolore allo sterno e ho chiamato mia moglie che ha subito capito cosa stesse accadendo e ha allertato il 118. Ho ripreso i sensi a casa e mi hanno sedato al pronto soccorso: mi sono risvegliato alle 16. Ho visto due facce rassicuranti, quelle di un medico e di un’infermiera ed ho subìto percepito la situazione: la prima immagine è stata la felpa bellissima del personale di quel reparto, una felpa con un grande cuore che meriterebbe il “compasso d’oro” per la grafica».

Per Iommi la visione della sanità dalla parte del paziente: «Ho trovato personale medico e paramedico di grande professionalità.

Non so se il termine eccellenza sia abusato, ho trovato un servizio eccellente in tutto il personale non solo tra i medici, ho sperimentato un afflato umanitario, d’amore, utile anche per accelerare la guarigione. Pazienti gestiti e attenzione anche al risvolto umano e sono particolari che aiutano: calibrare le cure e l’attenzione è quel di più che rappresenta l’eccellenza, non si insegna a scuola. Occorrono anni per formare queste competenze e queste predisposizioni umane, ma ci vuole pochissimo per distruggerle: la politica dovrebbe ragionare su questo, su quanti anni ci vogliono per creare un ecosistema complesso. Personale eccellente che però ha bisogno di sostegno ed essere oggetto di maggiore attenzione per evitare che vada nelle fila della sanità privata».

L’affetto

I messaggi di vicinanza: «Ho letto e sentito tanto vicinanza da parte degli amici, di destra e di sinistra, ed anche questo aiuta. Ho ricevuto tantissimi messaggi da persone che erano passate dalla stessa esperienza e da altre che non conoscevo. All’inizio erano uscite notizie incontrollate che hanno suscitato allarme, è tutto andato bene. La prima telefonato l’ho fatta a Sandro (Parcaroli, ndr) che è un amico prima che il sindaco. Adesso la posso raccontare, spero di togliere presto questo tutore che mi impedisce i movimenti e poi torno all’attività. Mi sono arrivate le foto dei cantieri che stavo seguendo, da Santa Maria Maddalena a via Maffeo Pantaleoni e tutto procede regolarmente».

I ringraziamenti: «Un grazie al personale tutto, dal direttore alle apprendiste, alle oss, al direttore della Rianimazione Diego Gattari e alla direttrice della Pneumologia Francesca Marchesani». Infine l’impegno annunciato da Silvano Iommi: «Bisogna dare un aiuto, agire a difesa della sanità maceratese: l’importante è non perdere queste eccellenze».

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