Sos truffe telefoniche, contratti mai richiesti e false registrazioni

Lorenzo Longo, presidente di Federconsumatori Macerata
Lorenzo Longo, presidente di Federconsumatori Macerata
di Daniel Fermanelli e Giulia Sancricca
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 14:18

MACERATA Attivazione di contratti per utenze non richiesti. False registrazioni telefoniche con il consenso che non è del titolare del contratto. Sono solo alcune delle truffe di cui sono vittime non solo gli anziani. È Sos su tutti i fronti: tanti maceratesi si sono visti attivare contratti non richiesti per le utenze e in alcuni casi i truffatori hanno agganciato la vittima dicendo che la linea telefonica aveva subito un guasto.

In un episodio è stata addirittura effettuata una falsa registrazione con il consenso, e la vittima ha presentato una denuncia in Procura per truffa e sostituzione di persona. Ma andiamo per ordine.

Tra le segnalazioni, c’è il caso della telefonata che arriva all’utente con una voce registrata e annuncia disservizi sulla linea.

Disservizi che, se il cliente vuole evitare, possono essere bypassati cambiando gestore. A quel punto interviene un operatore che invita il cliente a stipulare un nuovo contratto. Ma il vero problema arriva quando dall’altra parte del telefono vengono richiesti all’utente i propri dati. Sono lo strumento che permette al truffatore di attivare, a sua insaputa, nuovi contratti che in realtà l’utente non ha mai richiesto. Un caso simile è finito all’attenzione della Procura di Macerata: la vittima ha presentato denuncia per truffa e sostituzione di persona. L’utente si è visto recapitare per posta il resoconto della chiusura dei contratti di diverse utenze.

Le richieste

Una volta contattato il fornitore, la vittima ha scoperto che le chiusure dei contratti erano state disposte da qualcuno che aveva chiesto il subingresso nelle utenze. A testimoniare le richieste, la registrazione telefonica del passaggio da un fornitore all’altro, ma la voce che prestava il consenso non era quella dell’utente. Per il nuovo fornitore, però, il contratto sarebbe regolare, tanto che ora la vittima - che si è rivolta anche alla Federconsumatori - si trova a pagare più del doppio delle bollette che pagava con il fornitore precedente.

Tanti i casi che l’associazione, guidata nel Maceratese dal presidente Lorenzo Longo, si trova a gestire. Le raccomandazioni riguardano soprattutto la diffusione dei dati personali. «Se un fornitore attiva un nuovo contratto a nome nostro - spiega Longo - lo fa perché conosce i nostri dati. Bisogna per questo fare attenzione alla persona che ci sta chiamando». In alcuni casi, addirittura, dall’altra parte del telefono c’è chi finge di essere l’Arera, l’autorità garante, e per ottenere i dati personali dell’utente millanta sconti o la possibilità di non pagare il canone televisivo. A quel punto, con i dati forniti dalla vittima, è più semplice attivare un contratto poco conveniente che non è stato mai richiesto. «L’Arera - precisa Longo - non chiama mai, così come l’associazione dei consumatori».

La voce registrata
 

Spesso poi la voce dall’altra parte del telefono tende a essere il più possibile incomprensibile, così che l’utente faccia fatica a capire cosa si sta chiedendo e quale contratto si sta attivando. In alcuni casi parte un disco registrato che chiede di prestare una serie di consensi e quei «Sì» potrebbero essere riutilizzati come consensi alle richieste delle variazioni di contratto. «Molti gli utenti che si rivolgono a noi perché si ritrovano con un contratto di chiusura del fornitore e scoprono che c’è stata una variazione a loro insaputa o attraverso chiamate dove, con false informazioni, vengono indotti a stipulare un nuovo contratto. Spesso viene detto all’utente che l’offerta attiva è scaduta». Allora Longo spiega qual è la strada da intraprendere una volta caduti nella trappola della truffa. «Se l’utente riceve la fattura di chiusura del contratto e non è a conoscenza di chi è il nuovo fornitore che si è sostituito a quello vecchio, si può far riferimento all’Arera. Una volta conosciuto il fornitore facciamo il reclamo e, appurato che il contratto non è stato sottoscritto dall’utente, non dovrà pagare nulla. Se ha pagato gli verrà rimborsata la somma. Qualora ci sia stata una vera e propria sostituzione di persona, come nel caso della falsa registrazione, l’utente può presentare denuncia».

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